E ora Meloni rinunci alle sfide identitarie

E ora Meloni rinunci alle sfide identitarie

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lo dico al corriere Mezzogiorno, 29 ottobre 2022 – 08:30 Le lettere al Corrmezz, risponde il direttore Enzo d’Errico Caro direttore, vedo che molti studenti non si rendono conto che sono ostaggio di chi è contro il Governo. Quello che è successo alla Sapienza a Roma credo vada in questo senso come ho provato a spiegare a mia figlia che, 14enne studentessa dell’Umberto, ha avuto una sollecitazione a partecipare ad un corteo contro la Meloni. Non ho votato per Fratelli d’Italia, ma credo che questo Governo meriti di lavorare serenamente. Amedeo Aruta Caro signor Aruta, sono d’accordo a metà con quello che lei scrive. E’ giusto che il nuovo governo eletto legittimamente dagli italiani sia giudicato sulle cose che riuscirà o meno a realizzare, evitando guerre preventive fondate sulle paratie ideologiche. L’Italia, e più in generale l’Europa intera, sono di fronte a una crisi epocale forgiata dall’incrocio di eventi che, prima d’ora, erano intervallati da secoli e che invece adesso si sovrappongono nell’arco di una sola generazione: la pandemia, la guerra, l’emergenza climatica e ambientale, la questione energetica, l’aumento delle diseguaglianze. Nessuno che abbia a cuore il futuro del Paese può augurarsi, in quest’epoca così difficile, che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni naufraghi in un mare di fallimenti. Avrei detto le stesse cose se il 25 settembre avesse vinto chiunque altro. Tuttavia è necessario che la presidente del Consiglio, assieme agli alleati, lavori per far sì che il suo non sia il governo di una parte ma di tutti gli italiani, a cominciare proprio da quelli che non l’hanno votato. Nessuno chiede la neutralità: è ovvio che l’azione di questa compagine avrà un’impronta di destra. Ma i tempi che viviamo richiedono senso istituzionale e non consentono disfide identitarie. In tal senso i primi segnali sollevano qualche perplessità. Penso alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sui migranti. E’ questa l’emergenza più importante per il Viminale? Non sarebbe stato più saggio occuparsi prima dello strapotere criminale e finanziario delle mafie, che ormai assedia tutta la penisola e non solo? Spero, inoltre, che quanto accaduto alla Sapienza resti un fatto isolato. Con il G8 di Genova abbiamo già sperimentato dove può arrivare la repressione violenta del dissenso. Evitiamo di ripetere lo stesso tragico errore. Enzo d’Errico 29 ottobre 2022 | 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-29 06:31:00, Le lettere al Corrmezz, risponde il direttore Enzo d’Errico,

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