Dopo aver ascoltato le considerazioni, le riflessioni, le proposte e via dicendo degli intellettuali e gli annunci del Ministro, noi docenti, insieme con gli studenti delle scuole italiane, siamo fermamente convinti che sia arrivato il momento di conoscere con precisione, tramite un’ordinanza ufficiale, le modalità dell’esame di Stato 2021-2022. Nell’apposita pagina del sito del Ministero è presente la notizia che tutti attendevano: “le ordinanze per gli esami sono pronte”; eppure, allo stato attuale, nulla è stato pubblicato.
A settembre, presso il liceo Malpighi, lo stesso ministro Bianchi aveva dichiarato “Noi adesso stiamo valutando questa esperienza (ndr. l’esame del 2021 senza scritti, con un maxi orale ed una tesina al posto della seconda prova) come stiamo valutando le esperienze precedenti e definiremo in tempo adeguato, prima di quanto avveniva negli anni passati, le modalità di svolgimento dell’esame di maturità di quest’anno”.
E noi docenti, e gli studenti, nelle aule abbiamo atteso fiduciosi e con pazienza queste informazioni…
Certo, un piccolo brivido di incertezza ha percorso le nostre schiene a fine dicembre, quando il Corriere della Sera riportava queste dichiarazioni del Ministro sulle modalità dell’esame di giugno 2022: scritto di italiano, tesina di argomento specifico e orale. La prima prova, invocata a gran voce da più parti ormai da tempo, riappariva nell’orizzonte ministeriale.
Sempre sulla stessa barca, docenti e studenti ci siamo chiesti se poi queste dichiarazioni sarebbero diventate realtà e, per non sbagliare, abbiamo adeguato i nostri piani di lavoro per la preparazione agli esami riprendendo le tipologie della prima prova (quella pre pandemia) e confidando che la saggezza ministeriale avrebbe formulato prove su modelli noti. Tutti noi docenti abbiamo lavorato, facendo lo slalom tra DAD, DDI, quarantene, green pass e malattie: i docenti di italiano sulla prima prova scritta, i docenti delle discipline di indirizzo alla preparazione di argomenti di approfondimento e tutti, di concerto, alla preparazione dell’orale; contestualmente impegnati ad affrontare gli argomenti in programma per le nostre discipline.
Ed ecco il 31 gennaio.
Le informazioni arrivano in una forma a metà tra l’ufficioso e l’ufficiale, con l’annuncio di un’ordinanza, cui succo è: diversamente da quanto annunciato, l’esame di giugno vedrà il rientro della seconda prova di indirizzo.
Studentesse e studenti presi in contropiede, visti gli annunci pregressi, reagiscono male, noi docenti restiamo perplessi non tanto o non solo per la presenza degli scritti, quanto per la tempistica della comunicazione/variazione. Cambiare le carte in tavola a fine gennaio non è certo il miglior modo di accompagnare i ragazzi e le ragazze alla fine del loro percorso di studi dopo due anni di montagne russe emotive, relazionali, didattiche, pratiche. Non è nemmeno il miglior modo di manifestare attenzione al lavoro dei docenti.
Ma tutti, docenti e studenti, ancora non avevamo capito appieno fin dove può spingersi l’indecisione del Ministero dell’Istruzione: il Ministro, per far fronte alle numerose polemiche, lungi dall’intervenire sulla tematica principale si è limitato a dare fumose disposizioni su quale valore avrebbe assunto l’esame, indicando la possibilità di una sorta di media mediata tra crediti pregressi e risultati delle prove.
18 febbraio 2022.
Ad oggi, 19 giorni dopo il primo annuncio, l’ordinanza non è ancora stata pubblicata e a noi rimangono solo voci ufficiose.
Ministro, oggi noi docenti Le chiediamo: a quando la pubblicazione definitiva dell’ordinanza?
SE NON ORA, QUANDO?
Per il Movimento Docenti
Daniela Antonella Zisa – Rita De Duro – Ginevra Presen – Cinzia Fusca
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