Organico aggiuntivo e abolizione dei vincoli della mobilità: cè già chi parla di tradimento delle promesse elettorali

Organico aggiuntivo e abolizione dei vincoli della mobilità: cè già chi parla di tradimento delle promesse elettorali

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organico covid

La ripresa dopo la pausa natalizia non sarà semplice per la scuola perché i problemi da affrontare sono tanti e sembra che il Ministro non voglia o non riesca ad occuparsene.

Difficile fare una graduatoria di importanza perché sono tutti temi che, in un modo o nell’altro, riguardando fasce significative della popolazione scolastica.
Della questione de vincoli abbiamo già ampiamente parlato: fino all’ultimo sembrava che nel decreto milleproroghe ci sarebbe stata una norma per derogare, almeno per un anno ancora, alle norme in vigore; ma poi, proprio in dirittura d’arrivo, il decreto è stato firmato senza nessuna disposizione sul tema.

Il disappunto, anche di esponenti della maggioranza, è stato forte soprattutto perché la deroga non avrebbe costi economici.

Diversa la questione del cosiddetto “organico covid” che, per essere affrontata richiederebbe una spesa non proprio modesta.

Ma la protesta del Comitato Organico Aggiuntivo Ata e docenti si sta facendo sentire: “L’istruzione Italiana – scrivono gli interessati in un loro comunicato – è in difficoltà, la scuola grida a gran voce aiuto e vuole essere ascoltata: dirigenti in difficoltà nella gestione degli istituti, plessi che rischiano la chiusura, personale di ruolo stremato dalle ore di straordinario e migliaia di lavoratori, formati e legittimamente iscritti nelle graduatorie, pronti per rientrare ma la nostra scuola ha subito ulteriori tagli”.
“Nel periodo post pandemico – proseguono – le unità vanno rafforzate per permettere la rinascita mentre il taglio del personale è una scelta scellerata che porta le nostre istituzioni al collasso. Migliaia di ragazzi rivendicano il loro diritto allo studio in ambienti sicuri, puliti e vigilati, la scuola chiede a gran voce il reintegro dell’organico, formato da 55000 lavoratori che sono scesi in trincea durante la pandemia”.

E concludono: “Chiediamo di concretizzare le promesse fatte in campagna elettorale, di agire nell’immediato e con urgenza per prevenire ed evitare sciagure e disgrazie”.

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