Sembra ancora aperta la questione proroga contratti dell’organico covid fino a giugno 2022 ma i sindacati guardano già oltre: perchè non permettere a questi docenti e Ata di entrare nell’organico stabile dopo l’emergenza sanitaria? Una soluzione che sarebbe sicuramente gradita anche ai dirigenti scolastici.
Infatti, la soluzione al rinnovo dell’organico oltre il 31 marzo, termine previsto attualmente dalla manovra, ancora non è arrivata: il Ministero ha espresso la volontà di procedere con i supplenti covid fino al termine delle attività didattiche ma al momento manca la disponibilità di “muovere” le risorse. Per questo serve un intervento normativo che tutti attendono.
Tuttavia, valutando l’importanza del lavoro svolto sino ad ora dagli insegnanti e personale Ata in questi due anni di pandemia, sorge spontaneo chiedersi: “che fine faranno questi lavoratori?” “Se sono davvero utili oggi perchè non possono restare anche in futuro?”
Sono domande che si sono poste anche i sindacati, che hanno in effetti ribadito anche durante la riunione del 3 marzo con il ministero.
La Flc Cgil, ha “chiesto con determinazione la conversione di queste risorse in posti di organico aggiuntivo docente e Ata, come misura che va oltre l’emergenza Covid. Cosi facendo si metterebbe la scuola, una volta finita la fase emergenziale, di contare su quell’organico rafforzato di cui ha bisogno per garantire una migliore qualità del servizio (riduzione del numero di alunni per classe, sicurezza, sorveglianza e cura degli ambienti di apprendimento)”.
Secondo il sindacato guidato da Francesco Sinopoli, “assegnare questi posti con criteri nazionali, come avviene già per il restante organico, significherebbe anche mettere la parola fine sugli enormi e ingiusti ritardi nel pagamento degli stipendi al personale che tuttora pesa sui contratti Covid“.
Dello stesso avviso l’Anief, che tramite il presidente Marcello Pacifico ha detto che “dobbiamo assolutamente concludere con un po’ più di serenità un anno che, purtroppo, è stato ancora una volta disastroso. C’è chi lavora, i lavoratori vanno pagati e i loro contratti confermati fino al termine delle lezioni, anche se noi vorremmo di più: vorremmo che si uscisse da questa emergenza per mettere finalmente questi posti in organico di diritto e dare alle scuole il personale che necessitano”.
Una soluzione, quella di inglobare l’organico covid all’intento dell’organico stabile dopo l’emergenza sanitaria, che sicuramente farebbe comodo ai dirigenti scolastici, che intanto però pensano al presente: “Questo personale, composto da ATA, collaboratori scolastici, tecnici di laboratorio e docenti non ha garanzia che il contratto gli venga prorogato. Questa è una grande preoccupazione perché concretamente significa che ogni scuola rischia di perdere in media otto o nove collaboratori scolastici e altrettanti docenti di supporto in svariate, numerose e utilissime forme: come la sostituzione di docenti assenti e attività di recupero e potenziamento”, dice Cristina Costarelli, Presidente ANP Lazio.
Nel frattempo, qualche novità importante potrebbe arrivare dal Parlamento: fra gli emendamenti segnalati al decreto Sostegni Ter c’è proprio uno relativo alla proroga dei contratti covid fino al termine delle lezioni:
9.31
Iannone, Calandrini, De Carlo
Dopo il comma 3, inserire il seguente:
«3-bis. Al primo periodo del comma 326 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234 le parole: ”può essere prorogato” sono sostituite con le seguenti: ”è prorogato”».
Ricevi ogni sera nella tua casella di posta una e-mail con tutti gli aggiornamenti del network di orizzontescuola.it
Tutti i video