Orizzonte Scuola continua a porre l’attenzione sull’organico Covid dei docenti e degli Ata, dando voce a coloro che hanno perso il lavoro e si trovano in una situazione disperata.
Sono circa 50.000 gli operatori scolastici che, in maggioranza Ata (oltre il 60%), ma anche insegnanti, hanno raggiunto il limite della loro resistenza. Questi operatori hanno combattuto in prima linea contro il Covid durante il picco della pandemia, ma ora si sono ritrovati esclusi dalla scuola pubblica a causa della carenza di personale, nonostante le promesse fatte dal governo.
La storia di Patricia Tammariello
Patricia Tammariello, nella video-testimonianza che mostriamo, esprime la sua frustrazione riguardo alla mancanza di personale adeguato nelle scuole per la cura dei disabili. Patricia ha lavorato in un liceo artistico con un contratto collettivo e ha potuto constatare che non c’era abbastanza personale per prendersi cura dei disabili, e che i collaboratori presenti non volevano occuparsene. Patricia stessa, che era solo un operatore socio sanitario, si è occupata dei disabili perché nessun altro lo faceva.
Si chiede di quale inclusione si parli, se gli studenti disabili vengono accettati nelle scuole ma poi non c’è il personale adeguato per prendersi cura di loro. Sottolinea l’importanza del personale accanto al docente, e non solo il docente, perché ci sono molte esigenze da soddisfare, come accompagnare i disabili in bagno o prenderli dal pulmino.
Patricia invita i ministri a visitare le scuole e a rendersi conto della situazione, invece di parlare di cose senza senso. La collaboratrice scolastica afferma che la mancanza di personale è una questione grave e che tutti hanno il diritto allo studio, anche i disabili. La sua speranza è che i ministri si rendano conto della situazione e che vengano presi provvedimenti per risolverla.
La storia di Stella Maria Renda
Stella, romana di adozione ma siciliana per nascita, si è trasferita a Roma quando era ancora giovane per costruire una vita migliore per sé e la sua famiglia. Ha sempre lavorato con grande impegno per garantire il sostentamento economico della sua famiglia e garantirne una vita dignitosa. Tuttavia, la pandemia ha portato via il suo lavoro, come è successo a molte altre persone in Italia. Sopravvivere senza un reddito è stato difficile, ma l’organico aggiunto ATA, le ha ridato la speranza, dando la possibilità di lavorare nelle scuole. La sua esperienza di lavoro presso le scuole pubbliche italiane ha dimostrato l’importanza fondamentale del personale scolastico e l’importanza di garantire un servizio adeguato per i nostri figli e nipoti.
Attualmente, Stella fa parte del Comitato Organico Aggiuntivo ATA per denunciare la difficile situazione in cui si trovano le 55mila persone che hanno perso il lavoro nell’organico aggiuntivo ATA. La pandemia ha messo in luce la mancanza di personale scolastico nelle scuole italiane, in particolare di collaboratori scolastici e personale di segreteria, ma anche di insegnanti, tutti fondamentali per garantire il corretto funzionamento delle scuole pubbliche.
Come può lo Stato garantire un servizio adeguato se manca il personale? La mancanza di collaboratori preposti alla pulizia e all’igiene, oltre agli addetti alla sorveglianza, possono creare situazioni di pericolo per i bambini e i ragazzi. La situazione di abbandono in cui si trovano queste 55mila persone rimaste senza lavoro è inaccettabile e deve essere risolta. Infatti, molti di loro sono anche genitori e sentirsi privati della propria dignità di lavoratori e depauperati del loro diritto inviolabile sancito dalla Costituzione del loro paese, non è accettabile. La denuncia del Comitato Organico Aggiuntivo ATA è fondamentale per attirare l’attenzione sul problema sottovalutato, ma terribilmente attuale, del personale scolastico e garantire un futuro migliore per tutti i lavoratori coinvolti.
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