Oscar Schmidt: Ho battuto due volte il tumore, pure nel basket prendevamo tanti farmaci

Oscar Schmidt: Ho battuto due volte il tumore, pure nel basket prendevamo tanti farmaci

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di Carmelo Prestisimone

Il brasiliano detiene il record mondiale di punti ed nella Hall of Fame. Ricorda le imprese con la Juvecaserta: Ma non dimentico le finali perse contro l’Olimpia

CASERTA Oscar Daniel Bezerra Schmidt, brasiliano di Natal, la citt sudamericana pi proiettata verso l’Europa, il cestista che per distacco ha segnato di pi, il detentore del record mondiale di punti (49.737), pi di un mito autentico come Kareem Abdul Jabbar per capirci. Fa 65 anni tra qualche giorno e ha superato ormai da anni due interventi per rimuovere altrettanti tumori al cervello. Ora a Caserta per dar vita, con i suoi ex compagni di squadra, ad una docuserie dal titolo Scugnizzi per sempre che racconta il percorso verso lo scudetto della Juve dei canestri senza di lui.

Oscar, anzitutto come sta?
Sto bene. Battere la malattia stata la mia pi grande vittoria, il mio miglior canestro. Sono andato due volte sotto i ferri per eliminare due tumori al cervello: il primo grosso 8 centimetri, l’altro pi piccolo. Da un orecchio all’altro. E gli interventi lunghissimi alla clinica di San Paolo. Il primo durato 8 ore, l’altro 6 ore e mezzo.

Da oltre trent’anni vive un paradosso: la Juvecaserta fu l’unica squadra meridionale a vincere lo scudetto ma senza di lei, senza il miglior realizzatore della storia del basket. Come se lo spiega?
Fu il suggello di un progetto che continu con i giovani campani, con scugnizzi che fecero cose straordinarie come Nando Gentile, Enzino Esposito. Contro di me ci fu un complotto. Dovetti andare via da Caserta dopo 8 stagioni. Tre anni prima mor il presidente Maggi. Con lui avevo firmato un contratto di 4 anni dopo che il Real Madrid mi propose un triennale. Se ci fosse stato ancora lui sarei rimasto e avrei vinto anche io. Non mi permisero di restare a giocare in A1….

Sono diversi gli atleti del suo tempo perplessi sull’uso di integratori o farmaci, i cui principi non si conoscevano. Lei come si gestito?
Nel basket la situazione era simile a quella del calcio. Molti assumevano farmaci misteriosi. Non ho mai preso il Micoren di cui si parla molto. Ricordo che per il raffreddore qualche medico consigliava l’Afrim. Era ritenuto dopante. Alle Olimpiadi non me lo fecero usare. Provai a risolvere il problema col Rinosol.

Fu contento per dello scudetto di Caserta?
Certamente. Fui uno dei primi a mandare un telegramma per congratularmi.

In Italia torna sempre con piacere…
Ho coronato un sogno a giocare qui. Mi volle Boscia Tanjevic. Disse a Maggi: c’ un camion in Brasile che piange e segna. Gli sono rimasto impresso dopo la finale della Coppa Intercontinentale del ’79. La mia Sirio super la sua Bosna. Lui mi ha dato tanto. M’insegn il movimento di Jack Sikma, quello dei Sonics di 40 anni fa. A Caserta sono cittadino onorario.

Lei giocava al PalaMaggi. Sa delle razzie nell’impianto?
Tutto molto triste. So che ci sono stati dei vandali che hanno rubato anche il rame nei cavi. Sono cose di camorra. Quando giocavamo noi quell’impianto ribolliva di passione. Mi vengono ancora i brividi a distanza di anni quando ascolto “O surdato ‘nnammurato”.

Oggi qual il cestista pi forte?
Doncic straordinario. Un altro formidabile Klay Thompson. I bambini che iniziano a giocare a pallacanestro dovrebbero studiare il suo movimento di tiro.

Lei entrato nella Hall of Fame di Springfield ma non ha mai giocato in Nba. Un rimpianto?
Al tempo era proibito figurare contemporaneamente con la Nazionale e nella Nba. Oggi invece in America i grandi giocatori sono tutti stranieri. Nell’84 mi scelse New Jersey ma al sesto round come 131. Io ero il migliore di tutti i candidati che si presentarono a quel draft.

tutto sommato soddisfatto del suo percorso?
S, ho giocato fino a 45 anni tornando poi in Brasile. Due gare, due finali con la Juvecaserta, per proprio non le riesco ad incassare: quella per lo scudetto dell’86 vinta dalla Milano di Mike D’Antoni e quella per la Coppa delle Coppe contro il Real Madrid. Su Gentile alla fine dei tempi regolamentari c’era il fallo di Biriukov ma l’arbitro era amico del compianto Drazen Petrovic. A proposito, non ho mai visto nessuno fare 62 punti come lui in una partita. Nessuno, tranne me!.

1 febbraio 2023 (modifica il 1 febbraio 2023 | 23:38)

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