l’editoriale Mezzogiorno, 15 aprile 2022 – 09:51 Se manca la programmazione di Silvio Suppa All’improvviso, la Regione Puglia si ritrova con una clinica in più, che ieri sembrava la nostra “linea del Piave” contro il Covid, e oggi risulta un bene da ricollocare, un’attrezzatura costosa e oggi, fortunatamente, solo in minima parte abitata dai malati. L’ente Fiera per un bel po’ ha ceduto al servizio sanitario locale una vasta area espositiva, divenuta reparto aggiuntivo a quelli già impegnati contro il contagio. Ora lo stesso ente otterrà un canone mensile per gli ambienti sottratti alla loro destinazione istituzionale; e il conto su scala annuale diventa salato. Al momento, e sino alla fine del 2022, non dovrebbe cambiare niente, ma spinte e appetiti si profilano in un orizzonte alquanto confuso. Si parla con insistenza dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia, come destinazione alternativa, nei suoi spazi, della clinica cui in questa fase nessuno ambisce a piena voce, nonostante Emiliano tra la fine dell’anno scorso e l’inizio dell’attuale avesse dichiarato inamovibile l’impianto oggi ballerino. Lo scenario va cambiando rapidamente e, se di urgenza si vuole ancora parlare, è spuntato il nome del capoluogo dauno, dove è probabile che qualche necessità sanitaria aggiuntiva si ponga. Però uno scalo aeroportuale, difficilmente amico degli strumenti elettronici di precisione, sarebbe davvero la dislocazione «adatta», come avrebbe affermato il responsabile di Aeroporti di Puglia? Se è vero o no, lo capiremo presto. Ma collocare una clinica attrezzata dentro un aeroporto tornerebbe utile – ironizzando un po’- solo a quei malati che, dopo la guarigione, vogliano pronto un volo per i Caraibi, o per altre località turistiche. Fatti salvi dubbi e cambiamenti di rotta, siamo ad un altro caso di governo empirico, come se a Bari, per dirne una, non vi siano luoghi clinici bisognosi di un’integrazione o di una sostituzione di tecnologie non più freschissime. E poi, perché pensare a Foggia, e non a Brindisi o a Taranto, dove è stato inaugurato un nuovo corso di laurea in Medicina? E Lecce non ha niente da dire in questa vicenda piuttosto inusuale? Sembrerebbe che in Puglia “avanzi” un ospedale, da smontare e da vendere a prezzo di saldo; chi lo vuole alzi la mano, a meno che non sia la Corte dei Conti a voler vedere meglio carte e decisioni. Facendo la tara di voci e di interessi ad abbreviare i tempi, la verità è che tutto il settore sanitario regionale fatica ad avere un quadro di previsione e di consultazione dei cittadini, da tempo abituati a difendere dai tagli statali i propri ospedali, aspettando tra non pochi ritardi di riceverne di nuovi. Però la programmazione e la certezza dei tempi sono un fatto di trasparenza, e di democrazia. 15 aprile 2022 | 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-15 07:52:00, Se manca la programmazione,