Il padel è uno sport coinvolgente sempre più popolare, amatissimo dagli ex atleti professionisti che hanno fatto forse anche un po’ da traino alle moltissime persone che negli ultimi anni si sono avvicinate a questa disciplina. Una recentissima ricerca di Banca Ifis ha studiato le dimensioni del fenomeno: in Italia si contano oggi 6 mila di campi di padel (erano 1000 nel 2019). Nel 2022 sono state vendute 880 mila racchette contro le 180 mila del 2019). È ragionevole stimare, in base ai dati delle prenotazioni giornaliere dei campi, che siano almeno 800 mila gli sportivi che giocano in modo regolare a padel. Tra questi, giocano a padel Francesco Totti, Antonio Cassano, Ibrahimovic, Demetrio Albertini, Daniele Adani, Bobo Vieri, Billy Costacurta. Giocano anche molti personaggi dello spettacolo e molte persone che, prima di incrociare il padel, non faceva alcuna attività sportiva.
A cosa si deve questo successo? Se ne è parlato al Tempo della Salute con gli ospiti: Alessandro Billy Costacurta, leggenda del calcio italiano, ex difensore del Milan e della Nazionale e oggi commentatore per Sky calcio, Paolo Arrigoni, ortopedico dell’Istituto Gaetano Pini di Milano e Gustavo Spector, socio fondatore della Spector Padel House, ex ct della nazionale padel italiana che ha il merito di aver portato dall’Argentina in Italia il gioco nell’incontro moderato in sala da Cristina Marrone.
L’avvicinamento al padel
Il padel è un gioco divertente, di squadra (non si è soli in campo come nel tennis), si impara in fretta, anche i neofiti possono giocare buone partite e per questo è capace di conquistare anche chi di solito preferisce un divano a un campo sportivo. Ma sta qui il problema: è vero che il padel è adatto a tutti e fa bene alla salute perché è un buon allenamento cardiovascolare. Si tratta però di uno sport veloce, caratterizzato da salti, scatti, frenate, rotazioni, ripetizioni e occorre quindi scendere in campo con la giusta preparazione per evitare di andare incontro a brutti infortuni.
Chi gioca a padel
Costacurta ha raccontato di essersi avvicinato al padel grazie a Demetrio Albertini e ha detto che quel che l’ha convinto a continuare è stata la sensazione di benessere fisico che non provava da tempo: ha trovato il padel divertente e ha dichiarato di poter giocare molte partite senza problemi..
Arrigoni è intervenuto tracciando l’identikit del giocatore medio: quello che ha chiamato il «week end warrior», chi non fa mai nulla durante la settimana lavorativa e «si sfoga» nel fine settimana. È stata sottolineata, quindi, proprio per chi non ha un’abitudine costante al movimento, l’importanza della giusta preparazione: anche molti ex sportivi si avvicinano a questa disciplina pensando di essere ben preparati, in realtà sono le persone più a rischio.
Gli infortuni più comuni
Spector ha introdotto quali sono gli infortuni più comuni: ha parlato soprattutto del gomito, sollecitato dai due colpi più comuni, vibora e bandeja.
Un altro distretto corporeo molto sollecitato è la spalla: nel padel i gesti aerei sono tanti, la posizione è innaturale, con le braccia alzate a leva, la ripetizione fa soffrire quattro tendini e con l’età è normale avere problemi tendinei. Ci sono inoltre spesso microlesioni preesistenti i cui effetti si sommano nel tempo, ha osservato Arrigoni. «È vero che molti più colpi (rispetto al tennis) sono dati sopra la testa — ha confermato Spector—, ma il tipo di gioco si può governare: il gesto di forza non è determinante in assoluto, ci sono altre soluzioni per fare punto senza sollecitare la spalla per forza. Quel colpo soddisfa il giocatore che vuole scaricare la forza. È una sorta di “mancanza di educazione” anche nel gesto atletico».
Anche il ginocchio può subire importanti torsioni. «Alcuni colpi vanno insegnati solo dopo un po’ di pratica», ha specificato Spector.
Poi c’è la zona lombare: salti, l’atterraggio su superfici rigide e la posizione che raccoglie la pallina dal basso sono sollecitazioni per la schiena.
Infine, come in tutti gli sport, ci possono essere gli incidenti casuali, come le storte, le palline sull’occhio, gli urti con il bordo campo.
Sotto la lente, soprattutto, i gesti ripetuti, il gioco aereo e i saliscendi, gli scatti e la velocità. I cardiologi, però, applaudono al padel per il salutare coinvolgimento dei distretti cardiovascolari.
I sintomi
Arrigoni ha spiegato quali possano essere i sintomi cui prestare attenzione, soprattutto riguardo al gomito: intanto un dolore dal lato interno, i problemi con alcuni movimenti, quando il gomito non si riesce più a estendere come prima, e infine (l’ultimo segno prima dell’infortunio vero e proprio) un formicolio sulle ultime due dita della mano. Questi sono i segnali che indicano che il gesto ripetuto sta incidendo in maniera negativa sul fisico e bisogna andare dall’ortopedico.
«Oggi ci sono esami diagnostici molto specifici per i distretti che soffrono, ma servono medici che conoscono gli sport praticati e viceversa: anche i maestri dovrebbero conoscere qualcosa di fisiologia — propone Arrigoni —. Servono professionisti a cavallo tra medicina e sport».
Come limitare i rischi
Cosa può fare un giocatore di padel per limitare i rischi? Spector ha puntato il dito sulla scelta dell’attrezzatura, che rimane fondamentale: una racchetta di alto profilo ha un peso inadeguato per chi inizia. Il fatto che ci siano più infortuni nel padel che nel tennis è dovuto allo squilibrio che nasce anche perché chi inizia a giocare, gioca tantissime volte la settimana: tante ore fatte senza un’adeguata preparazione atletica. Arrigoni ha specificato come le persone che sono sul campo tutti i giorni, sono proprio come atleti, ma, a differenza di questi, non hanno dietro uno staff per la giusta preparazione. «In agenda deve esserci un tempo più lungo dell’ora singola per giocare a padel — ha consigliato Arrigoni —. Ad esempio si può arrivare al campo in bicicletta».
Spector ha parlato anche della scelta delle scarpe: c’è la moquette e si può giocare con qualsiasi scarpa, ma sarebbe meglio non farlo. Il campo stesso ha caratteristiche diverse: poca sabbia o molta sabbia, l’erba o il cemento e le scarpe devono cambiare in base allo scivolamento delle superfici.
Il pre-padel
Spector, sempre parlando di prevenzione, ha sottolineato l’importanza del riscaldamento, che molti non fanno per il poco tempo dedicato. La prima tappa per avvicinarsi in modo corretto al padel sarebbe «addirittura» la preparazione in palestra ancora prima di iniziare a praticare. Per il riscaldamento, poi, non serve molto tempo: «Con una corsetta e un elastico per il gomito, metà del lavoro sarebbe fatto. Con gli adulti reticenti ho inventati esercizi di padel da riscaldamento che consentono anche di migliorare i colpi», ha riferito Spector.
Lo spirito giusto
«Anche come ci si approccia mentalmente conta — ha spiegato Costacurta —. Alcuni amici hanno bisogno di “scaricarsi” in campo. La competizione “rovina” il fisico. L’ambiente e lo spirito con cui si gioca sono importanti. Io vado per divertirmi e nella mia vita non ho mai subito un infortunio». «Anche io nel mio lavoro cerco di non amplificare le rivalità, per non avere “sconfitti”», ha confermato Spector.
È uno sport in ascesa e i campi sono sempre prenotati. Il fenomeno è talmente forte che in campo c’è già la prossima generazione, i bambini. Il padel comunque fa bene alla salute (soprattutto del cuore), a patto si stia attenti ai movimenti e al tempo prima e dopo la partita in campo.
12 novembre 2022 (modifica il 12 novembre 2022 | 15:17)
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, 2022-11-12 17:29:00, È uno sport divertente, ricreativo, ma anche fisicamente impegnativo. E giocare tante volte a settimana richiederebbe una preparazione (prima e dopo) da atleti. Le articolazioni degli arti superiori sono più predisposte a lesioni da uso eccessivo , Silvia Turin