Un uomo, originario dalla provincia di Viterbo, è stato condannato a quattro mesi di carcere (pena sospesa) a seguito di un incidente avvenuto a maggio 2019. Il caso solleva questioni delicate sul rapporto tra genitori separati, responsabilità civili e l’adempimento delle funzioni di polizia.
L’episodio si è svolto quando l’uomo era in ritardo per prendere il figlio a scuola. Durante il tragitto, è stato fermato per un controllo dei carabinieri. La situazione ha rapidamente degenerato: l’uomo ha iniziato a urlare contro i militari, esortandoli a lasciarlo proseguire. La tensione è cresciuta fino a quando i carabinieri hanno deciso di condurlo in caserma per ulteriori accertamenti.
Qui, il quarantenne si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test, portando a una denuncia. Nella fase processuale, ha chiesto di esporre la sua versione dei fatti. Ha spiegato al giudice di essere in un momento difficile a causa della separazione con la moglie, temendo che il ritardo nel prendere il figlio sarebbe stato usato contro di lui. Il padre ha espresso rammarico per il suo comportamento, giustificandolo con l’urgenza di raggiungere il figlio, sua “cosa più importante”.
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