di Luca Bergamin
È venuto dal Benin a studiare architettura a Firenze per costruire chiese e luoghi di assistenza in Africa. «C’è davvero bisogno di una etica architettonica – dice – e il lavoro di Renzo Piano è per me un modello: è anche grazie a lui se l’architettura di oggi è attenta al sociale e all’ambiente»
Questo 2022 in architettura è l’anno dell’Africa. Accanto alla storia conosciuta di Diébédo Francis Kéré, figlio di un capo villaggio nel Burkina Faso, al quale è stato appunto assegnato, primo in assoluto del suo Continente, quel Premio Pritzker che costituisce il massimo riconoscimento per chi costruisce, ce n’è un’altra più piccola, ancora in divenire, eppure altrettanto emozionante, ed è la vicenda di padre Gilles Dassi, 38enne, che sta per completare gli studi universitari a Firenze. Ordinato prete a Dassa-Zoumè, città del Benin, ha ricevuto l’incarico dal proprio vescovo di intraprendere studi in architettura, la sua passione giovanile, per acquisire la professionalità e competenza necessaria allo scopo di costruire, una volta di ritorno in Africa, chiese e luoghi di assistenza per i fedeli.
Padre Gilles, che nei mesi estivi si può incontrare e ascoltare predicare nella Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata a Castelpetroso, ha una voce dal tono dolce, un eloquio possente, un fare convincente. E soprattutto è animato dal fervore non soltanto religioso ma anche creativo. «Anche Gesù era un costruttore di fedi e anime, io nel mio piccolo cerco di apprendere tutte le conoscenze tecniche possibili per poi essere in grado di erigere luoghi di fede, incontro e aiuto in Africa dove ce n’è davvero tanto bisogno. Mi mancano ancora pochi esami alla laurea in architettura e non vedo l’ora di completare il ciclo di studi per poi dedicarmi con tutte le mie energie all’incarico che ho ricevuto prima di venire in Italia».
Assai stimato nelle parrocchie di Firenze, padre Gilles riconosce di essere un ammiratore dell’opera di Le Corbusier, di apprezzare molto lo stile di Eero Saarinen, architetto finlandese che ha costruito anche chiese. «Ho studiato molto il lavoro di Renzo Piano che è un genio ed è mosso sempre da principi spirituali e di rispetto per i luoghi e la gente che li abita. Tutta l’architettura adesso è attenta al sociale e all’ambiente e io credo tanto in questi valori, e cercherò di metterli in pratica quando toccherà a me progettare in un continente come l’Africa i cui si avverte davvero il bisogno di un’etica architettonica».
Dal pulpito, padre Dassi racconta spesso aneddoti della sua vita divisa tra studio e impegno religioso, trovando tante similitudini e analogie. «Le parole e le mani insieme possono consentire al mio continente di origine e alla sua popolazione di vivere su basi più solide». E’ l’auspicio di padre Gilles, costruttore di edifici e anime.
19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 01:30)
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, 2022-09-18 23:31:00, È venuto dal Benin a studiare architettura a Firenze per costruire chiese e luoghi di assistenza in Africa. «C’è davvero bisogno di una etica architettonica – dice – e il lavoro di Renzo Piano è per me un modello: è anche grazie a lui se l’architettura di oggi è attenta al sociale e all’ambiente», Luca Bergamin