Palermo, il sindaco Lagalla: «Se la mafia proverà a corrompermi troverà un muro insormontabile»

Palermo, il sindaco Lagalla: «Se la mafia proverà a corrompermi troverà un muro insormontabile»

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l’intervista Mezzogiorno, 15 giugno 2022 – 13:52 Il primo cittadino: «Voglio rendere Palermo una città normale, europea. Voglio subito risolvere il caso bare al cimitero dei Rotoli» di Emanuele Fragasso Roberto Lagalla è il nuovo sindaco di Palermo. Il candidato del centrodestra ha conquistato lo scranno di primo cittadino al primo turno, ottenendo il 47,63% delle preferenze. Il giorno delle elezioni amministrative è stato anche quello della promozione in serie B del Palermo. E Lagalla ha preso spunto dal calcio per indicare quali saranno i principi della sua gestione politica della macchina comunale: «Faccio come Baldini con i rosanero, coinvolgo tutti». É stata una vittoria schiacciante. L’aveva preventivata? «Abbiamo lavorato alacremente per raggiungere la vittoria al primo turno. Non è stato facile. Ottenerla con questo scarto considerevole da un lato mi inorgoglisce, dall’altro mi responsabilizza ulteriormente. Avverto da parte dei palermitani un grande segnale di fiducia e questo mi spinge a moltiplicare il mio impegno per ripagare la fiducia della città». Quali saranno i suoi primi impegni? «È mio intendimento rendere Palermo una città normale, europea. Dove i servizi funzionino e la vivibilità media sia più che accettabile. Ciò ha bisogno di impegno, competenze e tempi certi. Nessuno ha la bacchetta magica. Al di là delle strategie amministrative, per raggiungere questo obiettivo bisogna ripensare al rapporto tra la Casa comunale e i cittadini. Un rapporto che negli ultimi anni si è, di fatto, spezzato. Per farlo, non mi stancherò mai di dirlo, bisogna ripartire da tre fattori: ascolto, partecipazione e sostenibilità». Il nome dell’ex governatore Cuffaro è spesso stato affiancato al suo in campagna elettorale. In particolare dai suoi avversari politici.«La mia immagine è stata danneggiata da un intollerabile e strumentale uso politico della questione morale. Insinuazioni, sospetti e palesi incitazioni all’odio hanno inquinato la campagna elettorale, rivelandosi poi non solo prive di riscontri oggettivi relativi alla mia persona, ma infruttuosi anche dal punto di vista elettorale. C’è di più, è innegabile che tutte queste polemiche abbiano allontanato gli elettori, hanno contribuito all’astensionismo, e danneggiato l’immagine della città, vittima ancora oggi di stereotipi alimentati ad arte da chi forse ha delle convenienze a che questi continuino a persistere». Due candidati consiglieri comunali della sua coalizione, Pietro Polizzi di Forza Italia e poi Francesco Lombardo di Fratelli d’Italia sono stati arrestati per aver stretto, secondo la Procura, patti elettorali con esponenti vicini a Cosa nostra. «Fin da subito ho espresso il mio plauso all’azione della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine per la celerità delle operazioni. Hanno fatto bene e presto. In queste vicende emerge un aspetto cruciale, forse troppo poco evidenziato: due persone sono andate alla ricerca dei voti della mafia, non è stata la mafia a cercare la politica. Sia chiaro: parliamo di fatti gravissimi e da condannare, ma esiste una differenza sostanziale tra l’iniziativa scellerata di due singoli individui e il sistema mafioso che tenta di infiltrarsi nelle stanze dell’amministrazione pubblica. Se ci proveranno, in me troveranno un muro insormontabile, così come è sempre stato». Il primo intervento amministrativo che farà? «Prendo in eredità una città con numerose emergenze e problemi strutturali. Tra le priorità, il caos bare al cimitero dei Rotoli, da risolvere ponendo in essere azioni mirate nel più breve tempo possibile per restituire dignità della morte che, per me, ha lo stesso valore della dignità della vita. Poi, contestualmente, una operazione verità sui conti del Comune. Mancano i bilanci degli ultimi due anni, questo è gravissimo. Una volta fatta chiarezza su questo aspetto, è mia intenzione attivare immediatamente un’interlocuzione col governo nazionale per ridiscutere il piano di riequilibrio, mettendo Palermo, la quinta città d’Italia, almeno sullo stesso livello di Napoli e Torino, che dallo Stato stanno mediamente ricevendo oltre un miliardo di euro a testa. Il dialogo col governo sarà più forte e credibile grazie al sostegno della coalizione di centrodestra che vanta un peso specifico non indifferente nelle scelte dell’esecutivo». 15 giugno 2022 | 13:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-15 11:52:00, Il primo cittadino: «Voglio rendere Palermo una città normale, europea. Voglio subito risolvere il caso bare al cimitero dei Rotoli»,

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