Mondiali di Pallavolo 2022, Italia-Slovenia 3-0, azzurri in finale con la Polonia

Mondiali di Pallavolo 2022, Italia-Slovenia 3-0, azzurri in finale con la Polonia

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di Pierfrancesco Catucci

I giovani di De Giorgi dominano gli sloveni nel remake della finale dell’Europeo dello scorso anno e tornano a lottare per l’oro mondiale a 24 anni dall’ultima volta

Alzi la mano chi avrebbe immaginato, dopo le finali di Nations League di Bologna, ma anche solo due settimane fa, che, nonostante i galloni di campione d’Europa sulle spalline, l’Italia si sarebbe arrampicata fino alla finale mondiale. Invece è lì, batte 3-0 (25-21, 25-22, 25-21) la Slovenia in semifinale e domenica sera (alle ore 21, in diretta su Rai 1 e Sky Sport), contro la Polonia, proverà a riprendersi un oro che manca da 24 anni, quando il c.t. Fefè De Giorgi lo mise al collo per la terza volta di fila.

Girone troppo facile e poco allenante, si diceva: gli azzurri l’hanno dominato senza lasciare per strada nemmeno le briciole. Cuba troppo fanfarona, si diceva: l’Italia non l’ha dominata, ma neanche sofferto il loro strapotere fisico. E ha vinto, che poi è l’unica cosa che conta davvero. Con la Francia è una montagna quasi insormontabile, si diceva: Romanò (titolare in Nazionale ma non ancora, per poche settimane, nei club) e compagni l’hanno affrontata con pazienza, hanno saputo incassare la loro classe esuberante quando era incontenibile e hanno affondato il colpo con gli interessi ogni volta che ne hanno avuto l’opportunità. Poi la Slovenia, stasera, nel bis della finale europea di un anno fa. Davanti ai 9mila della Spodek Arena di Katowice, in Polonia, l’Italia veste l’abito più bello e si porta a casa la semifinale con il piglio della grande squadra.

I padroni di casa polacchi avevano invertito fuori tempo massimo le semifinali per giocare prima e avere qualche ora di riposo in più. Gli azzurri non si lasciano distrarre dal contorno (la partita comincia anche con 20 minuti di ritardo perché Polonia-Brasile, prima, è finita al tie break e andata lunga), fanno quello che devono e non si limitano a vincere, dominano la Slovenia degli «italiani» (12 su 14 giocano o hanno giocato da noi). E si meritano sul campo la possibilità di rompere il dominio polacco, la squadra che vuole conquistare davanti ai propri caldissimi tifosi (non c’è un biglietto neppure a pagarlo oro) il terzo mondiale consecutivo. Come l’Italia tra il 1990 e il 1998, come il Brasile tra il 2002 e il 2010.

Dopo anni grami di successi, è la squadra che non ti aspetti — composta da ragazzi che faticavano a sbocciare nei club — a ritrovare la finale mondiale dopo 24 anni. All’epoca, il c.t. De Giorgi aveva 37 anni. Dei 14 azzurri protagonisti di oggi, solo 8 erano nati e, verosimilmente, solo Anzani, Giannelli e Balaso avevano imparato a camminare. Era un’altra era sportiva. Il libero era un’idea che esordiva proprio in quel Mondiale. C’era ancora il fallo di “net” al servizio come nel tennis e i set erano a 15 e col cambio palla: le partite duravano un’eternità e solo dall’anno successivo si decise di rivoluzionare il gioco con l’introduzione del più televisivo sistema attuale. Ma, soprattutto, quella era la «Generazione di Fenomeni» plasmata da Velasco e traghettata nell’ultimo miglio da Bebeto prima che l’anagrafe indirizzasse le carriere di quei campioni verso altre direzioni. Come De Giorgi, che sa come si fa e sogna di rivivere una notte come quelle lì.

Contro la Slovenia, l’Italia parte col piede a tavoletta sull’acceleratore. Il muro è solido (come al solito in questo Mondiale) e anche il servizio è efficace. Gli azzurri sfruttano spesso la battuta corta per togliere soluzioni alla costruzione slovena e lo schema funziona. La squadra di De Giorgi si invola sul 7-1, subisce il ritorno avversario con il turno in battuta di Mozic e poi riprende il controllo del set, fino a condurlo serenamente in porto. E l’atteggiamento è lo stesso anche nel secondo set, nonostante la Slovenia mostri una maggiore organizzazione sul muro difesa. L’Italia prende subito un break e poi gestisce il parziale. Lavia è una tassa per gli sloveni e gli azzurri tengono con solidità in pugno il match. Nel terzo, la squadra di De Giorgi abbassa un po’ i giri del motore, ma non lascia mai alla Slovenia la possibilità di riaprire il match. E se lo porta a casa.

10 settembre 2022 (modifica il 10 settembre 2022 | 23:25)

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, 2022-09-10 22:47:00, I giovani di De Giorgi dominano gli sloveni nel remake della finale dell’Europeo dello scorso anno e tornano a lottare per l’oro mondiale a 24 anni dall’ultima volta, Pierfrancesco Catucci

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