Cislscuola.it – Parere del CSPI sul “quadro orario” degli insegnamenti e sui risultati di apprendimento del percorso liceale del Made in Italy CISL Scuola

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Categoria: Ordinamento e sperimentazione, Organi collegiali/CSPI, Scuola secondaria

Nell’adunanza plenaria svoltasi oggi, 31 maggio, in modalità telematica, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso a maggioranza (con tre astenuti) il parere sullo schema di regolamento concernente la definizione del “quadro orario” degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del «Made in Italy» (LMI). Il CSPI, tenuto conto delle osservazioni e delle richieste di modifica, finalizzate al superamento delle criticità evidenziate, esprime parere favorevole.

Il CSPI nel parere

  • ricorda che il progetto culturale sotteso all’introduzione del nuovo Liceo «con cui si intende costruire un percorso di studi in vista dell’allineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro, con l’individuazione di conoscenze, abilità e competenze connesse al settore del “made in Italy”, deve tener conto della complessità dei contesti culturali, sociali e relazionali in cui si trovano immersi le ragazze e i ragazzi del nostro tempo, che richiedono l’introduzione di abilità e conoscenze nuove e innovative in un mondo ormai costretto a raccogliere la sfida del cambiamento climatico e dell’introduzione dell’intelligenza artificiale. Vista la portata innovativa e le finalità  del nuovo percorso di studi liceale secondo le intenzioni della legge istitutiva del LMI, le Indicazioni Nazionali avrebbero potuto più opportunamente ridisegnare l’impianto curriculare complessivo concentrandosi su nuclei tematici e obiettivi di apprendimento  per non vanificare l’interessante introduzione dei laboratori interdisciplinari, favorendo un approccio sistemico utile anche per affrontare la complessità del contesto extra-scolastico in funzione anche orientativa e di sviluppo del percorso futuro degli studenti»;
  • rileva che rispetto al percorso del liceo delle scienze umane opzione “economico sociale” le variazioni effettuate riguardano minimali interventi sia in relazione alle discipline introdotte che ai “piani orario” limitando fortemente l’impianto innovativo del nuovo percorso liceale;
  • sottolinea che uno dei tratti caratterizzanti del LMI è, a partire dal secondo anno del primo biennio di studio, l’attivazione di due laboratori interdisciplinari in cui sono coinvolte le discipline afferenti a due macro ambiti (umanistico-linguistico e scientifico-giuridico-economico) in cui le competenze disciplinari, le competenze di indirizzo e le competenze trasversali possono essere ricondotte alle otto “competenze chiave europee“, indicate nella Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22.5.2018;
  • evidenzia la necessità – dal momento che detti laboratori interdisciplinari sono parte integrante del curricolo degli studi e che al termine dell’anno scolastico deve essere espressa una loro valutazione che confluisce nelle singole discipline coinvolte – di fornire delle linee guida inerenti al processo valutativo e al modello organizzativo;
  • rimarca che un ulteriore elemento di novità del nuovo Liceo è il rafforzamento dei PCTO attraverso la connessione con i percorsi formativi degli ITS Academy e con il tessuto soci-economico produttivo di riferimento, favorendo la laboratorialità, l’innovazione e l’apporto formativo delle imprese e del territorio, con un incremento di trenta ore rispetto al “monte orario” minimo previsto per i Licei e l’introduzione di specifiche venti ore già a partire dal secondo anno del primo biennio (come previsto per i nuovi istituti tecnici e professionali). A tal proposito il CSPI auspica la modifica del “quadro orario” con la previsione dell’avvio dei PCTO a partire dal secondo biennio in quanto considera necessario ancorare le attività in questione agli insegnamenti caratterizzanti il percorso di studi;
  • sottolinea, infine, l’esigenza – riguardo la spinta verso l’internazionalizzazione (connessa innanzitutto con l’intensificazione, nel terzo, quarto e quinto anno di corso, dell’insegnamento in lingua inglese delle discipline non linguistiche, CLIL, per almeno un terzo del monte-ore annuale delle discipline stesse) di continuare ad accompagnare i docenti con specifica formazione. 

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