Le parole e le espressioni più antipatiche degli ultimi anni. Ecco le vostre spreferenze

Le parole e le espressioni più antipatiche degli ultimi anni. Ecco le vostre spreferenze

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di Giuseppe Antonelli

Sul podio decretato da migliaia di voti sono rappresentati tormentoni verbali tratti da il gentese, il politichese e l’aziendalese

La rubrica del linguista Giuseppe Antonelli viene pubblicata tutte le settimane su 7, quella che segue apparsa sul numero del magazine in edicola il 23 dicembre 2022. La proponiamo online per i lettori di Corriere.it

ECCO LA CLASSIFICA

Ci siamo. Ecco la classifica delle parole ed espressioni pi antipatiche degli ultimi anni. L’esito delle oltre 5800 spreferenze espresse da oltre un migliaio di persone (non tutte hanno sfruttato le cinque a disposizione) tramite i social network e la posta elettronica. Grazie ancora a tutte e a tutti voi. Il risultato del nostro giocoso concorso un podio ben assortito: il tormentone pi avversato di provenienza gergale, il secondo politica, il terzo aziendale. Ho scritto avversato per non dire spreferito, che pure una pagina Internet definisce parola valida a Scrabble. Anche se la tentazione stata per un attimo quella di usare la parola coniata dal fumettista Sio proprio per esprimere l’opposto dell’aggettivo preferito. In un divertente video, dopo che per varie ragioni sono state scartate coniazioni come postferito, subferito e subburrito, la soluzione viene infine individuata in schiferito: Qual il tuo gusto schiferito di pizza?.

TRA LE ESPRESSIONI SELEZIONATE DAI LETTORI: CIOE’, (MA) ANCHE NO, TUTTA LA VITA, COMBINATO DISPOSTO, E POI MI TACCIO, TANTA ROBA…

Come che sia, tra le prime dieci c’ anche l’abusatissimo resilienza con cui si conclude l’acronimo Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza); quel nel senso di cui gi parlavamo qui, eleggendolo a successore del famigerato cio; l’oppositivo – pi che negativo – (ma) anche no; il compromettente tutta la vita, che ci impegna a preferire (rieccoci) qualcosa vita natural durante: Messi o Ronaldo? Messi tutta la vita!; il giuridico combinato disposto, che in origine faceva riferimento all’integrazione di pi norme; persino il dantesco e poi mi taccio.

Si tratta, scriveva Serianni nel suo Parola di Dante, di una lepida formula anticheggiante restata inconsapevolmente nell’orecchio dal canto di Farinata (e degli altri mi taccio Inferno, X 120). La memorabilit di questa clausola, come accade per altri versi danteschi, ha probabilmente generato questo uso imperversante, senza nessun aggancio al testo di partenza.

1. TANTA ROBA

qualcosa di straordinario da qualsiasi punto di vista. Difficile dire quando l’espressione sia scivolata dalla quantit alla qualit, passando per roba nel senso di ricchezza (con echi di verghiana memoria) e nel senso di droga (secondo un uso attestato gi dal secondo 900). Se guardiamo in rete, troviamo in un forum una considerazione risalente al 15 maggio 2000: Un anno di palestra seguiti da un personal trainer e da un dietologo tanta roba. Nel 2009, esce il brano Tanta roba dei Club Dogo e nello stesso anno un utente di Virgilio.it spiega a un altro che l’espressione vuol dire molte cose… In genere una bella ragazza, o tanto bere, musica alta, tanto cibo, mal di testa, postumi da sbornia, eccessivo studio. Nel 2010, nel libro di Federica Bosco 101 modi per riconoscere il tuo principe azzurro si legge: Lui ha detto che “Rihanna tanta roba”. Nel 2015, la certificazione ufficiale del tic in Pazzesco! Dizionario ragionato dell’italiano esagerato di Luca Mastrantonio.

2. TROVARE LA QUADRA

Mi era capitato di scriverne nel Corriere qualche anno fa, quando Salvini l’aveva riesumata per evocare il primigenio spirito leghista. Perch trovare la quadra (in origine probabilmente la quadratura del cerchio) un’espressione che riporta a una precisa epoca. Nella storia geometrica della politica italiana, la cosiddetta prima repubblica quella delle convergenze parallele, la seconda quella della quadra. Il primo modo di dire tradizionalmente attribuito ad Aldo Moro, il secondo a Umberto Bossi. Anche se in realt – come ricostruisce un articolo pubblicato nel sito dell’Accademia della Crusca – la frase gi in Fenoglio (tu solo puoi trovare la quadra a questa situazione) e i primi avvistamenti politici risalgono alla fine degli anni Settanta, quelli d’ambito giuridico addirittura all’800. Fino ad allora la quadra non si cercava; casomai, si dava: Diciamo dar la quadra che val beffare spiega la prima, secentesca, edizione del Vocabolario della Crusca.

TRA I PRIMI 10 CLASSIFICATI CI SONO ANCHE MODI DI DIRE DI PROVENIENZA BUROCRATICA, GIURIDICA E PERSINO DANTESCA

3. PERFORMARE-ANTE

Se l’espressione prima classificata pu essere presa come esempio del gentese e la seconda del politichese, la condivisa antipatia per questa terza risente senz’altro della sua appartenenza all’aziendalese. Quel vocabolario impregnato di retorica globale dell’efficienza e del dinamismo, fitto di anglicismi di varia origine: come appunto i nostri performare e performante. Imparentati in questo caso con il latino, in cui performare esisteva gi con il diverso significato di modellare, costruire, fabbricare (sopravvissuto nell’italiano antico). Ma prima di arrivare in italiano, passati per il francese e per l’inglese; proprio come quel performance attestato da noi gi alla fine dell’800. Ecco allora gli aggettivi performativo (da performative, 1969) e performante (calco su performing, 1987), ecco il nuovo significato di performare (da to perform, 1999).

23 dicembre 2022 (modifica il 23 dicembre 2022 | 08:15)

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