Partite Iva «apri e chiudi», arriva la stretta: sanzioni e fideiussione da 50 mila euro

Partite Iva «apri e chiudi», arriva la stretta: sanzioni e fideiussione da 50 mila euro

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contrasto dell’Evasione

di Valentina Iorio26 nov 2022

Partite Iva «apri e chiudi», arriva la stretta: sanzioni e fideiussione da 50 mila euro

In arrivo una stretta sulle cosiddette ditte «apri e chiudi», società fantasma, in molti casi straniere, spesso esistenti solo sulla carta e utilizzate per commettere illeciti. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presentando la sua prima Manovra in conferenza stampa ha annunciato che ci sarà «una norma di contrasto alla concorrenza sleale di esercizi `apri e chiudi´ cioè quelli che aprono, non versano un euro alle casse dello Stato, chiudono prima dei controlli, spariscono e ricominciano da capo». L’idea è intensificare il controllo dei soggetti a rischio evasione. L’Agenzia delle entrate quando ha delle avvisaglie, potrà convocare gli imprenditori e, se non ha le rassicurazioni necessarie, cancellare la partita Iva. «È una misura di buon senso, perché i commercianti devono essere difesi. Credo che possa essere un modo efficace – ha sottolineato la premier – per combattere abusivismo e concorrenza sleale. Vorremmo che lo Stato cominciasse a far rispettare regole a chi non lo fa, invece che accanirsi con chi le rispetta».

Chiusura della partita Iva e sanzione da 3.000 euro

La misura, stando alla bozza, dovrebbe prevedere l’introduzione di indici di allerta sull’analisi del rischio del cosiddetto meccanismo «apri e chiudi», per individuare quei fenomeni di evasione e frode collegati alla apertura e chiusura di partite Iva nel giro di pochi mesi. L’idea è quella di individuare una serie di parametri del rischio, ad esempio intensificando i controlli su quei soggetti che in passato avevano aperto società che si sono poi rivelate inesistenti. Nel caso dai controlli dovessero emergere irregolarità, oltre alla chiusura d’ufficio della partita Iva, è prevista una sanzione da 3.000 euro.

Fideiussione di 50.000 euro per tre anni

L’altra novità riguarda l’obbligo di fideiussione per gli stranieri provenienti da Paesi extra Ue che aprono una partita Iva in Italia. La fideiussione ha l’obiettivo di limitare i casi di evasione fiscale connessi all’apertura di una azienda in Italia, con mancato versamento delle imposte e dei contributi. Di fatto, se un soggetto extra Ue dovesse chiedere di aprire una nuova partita Iva in Italia, dopo averne chiusa una ed essere stato richiamato dal Fisco, dovrà depositare questa garanzia per poterlo fare. «La partita Iva – si legge nella bozza – può essere successivamente richiesta dal medesimo soggetto, come imprenditore individuale, lavoratore autonomo o rappresentante legale di società, associazione od ente, con o senza personalità giuridica, costituite successivamente al provvedimento di cessazione della partita IVA, solo previo rilascio di polizza fideiussoria o fideiussione bancaria per la durata di tre anni dalla data del rilascio e per un importo non inferiore a 50.000 euro. In caso di eventuali violazioni fiscali commesse antecedentemente all’emanazione del provvedimento di chiusura, l’importo della fideiussione deve essere pari alle somme, se superiori a 50.000 euro, dovute a seguito di dette violazioni fiscali.

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, 2022-11-26 08:07:00, La misura nella legge di Bilancio punta a contrastare quei fenomeni di evasione collegati all’apertura e chiusura di attività nel giro di pochi mesi. Oltre alla chiusura d’ufficio della partita Iva, è prevista una sanzione da 3.000 euro , Valentina Iorio

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