Autonomi
di Andrea Ducci, Enrico Marro24 nov 2022
L’intervento più importante della manovra per artigiani commercianti professionisti con la partita Iva è il potenziamento della flat tax. La tassa piatta del 15% sarà utilizzabile non più solo da coloro che hanno ricavi fino a 65 mila euro. Il tetto, con la legge di bilancio 2023, sale a 85 mila euro. Con l’aliquota unica sostitutiva (che rimpiazza Irpef, Irap e Iva) del 15% i risparmi possono arrivare in alcuni casi a quasi 10 mila euro annui. Per esempio, un professionista residente a Roma con 85 mila euro di ricavi quanto pagherà? Una volta applicato il coefficiente di redditività (nel caso dei professionisti è del 78%) e versati i contributi, l’imponibile si riduce a 53.703 euro per un imposta pari a 8.055 euro. Un bel risparmio rispetto al normale regime Irpef che sarebbe costato 18.019 euro. Un beneficio di 9.964 euro, osserva Maria Cecilia Guerra, ex sottosegretaria all’Economia e docente di Scienza delle Finanze all’Università di Modena e Reggio Emilia. Il vantaggio si riduce, anche di tanto, per altre categorie, per esempio, i commercianti che, avendo costi più alti, hanno un indice di redditività molto più basso (nel loro caso è del 40%). Ma scegliere la flat tax resta molto spesso conveniente rispetto al regime ordinario Irpef, tanto è vero che già 2,1 milioni di partite Iva hanno scelto questo regime quando il tetto dei ricavi era fissato a 65 mila euro. Altri risparmi di imposta sono previsti per autonomi e professionisti che dichiarano di più rispetto ai tre anni precedenti (flat tax incrementale). Sul reddito aggiuntivo, entro il limite di 40 mila euro, verseranno ancora il 15%.
La pace fiscale
Sul fronte della tregua fiscale, c’è la cancellazione delle cartelle fino a mille euro e la rateizzazione di quelle di importo superiore. Ma queste norme riguardano tutti i contribuenti, compresi i lavoratori dipendenti. Indirizzata alla platea di autonomi e professionisti è, invece, la possibilità di pagare a rate e con minime sanzioni le imposte regolarmente dichiarate negli ultimi anni, ma non versate. Mirata in particolare ai piccoli esercizi commerciali è la norma che cancella l’obbligo di accettare i pagamenti in moneta elettronica per i soli importi inferiori a 30 euro. Passando dai provvedimenti fiscali a quelli per la famiglia, gli autonomi beneficiano, come tutti gli altri lavoratori, del potenziamento dell’assegno unico e universale. Il governo Meloni ha confermato e rafforzato la riforma del precedente esecutivo, che per la prima volta aveva esteso l’assegno per i figli anche agli autonomi. Nella bozza uscita dal Consiglio dei ministri, l’articolo 64 è uno di quelli ancora in bianco, ma nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi lunedì scorso si annuncia che l’assegno sarà maggiorato del 50% per il primo anno di vita del figlio e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da tre o più figli.
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, 2022-11-24 23:05:00, L’aliquota agevolata si applica sugli aumenti dei ricavi rispetto al triennio precedente, Andrea Ducci, Enrico Marro