Pasta alla zozzona: il piatto romano che ha conquistato il New York Times

Pasta alla zozzona: il piatto romano che ha conquistato il New York Times

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Specialità italiane in USA

di Camilla Sernagiotto

Il quotidiano statunitense elogia e sponsorizza la ricetta laziale che unisce le paste cacio e pepe, gricia, amatriciana e carbonara in un unico piatto. Un vero e proprio concentrato di tradizioni romane, presentato dal NYT Cooking sia con un articolo sia con un post sulla propria pagina di Instagram. Si tratta di una ricetta povera, nata per consumare tutti gli avanzi in un’ottica anti-spreco. Quindi economica e anche ecologica, perfetta per i tempi che stiamo vivendo

I rigatoni alla zozzona sono diventati i Måneskin della cucina: il piatto romano ha conquistato gli Stati Uniti, proprio come i suoi quattro concittadini (ossia Damiano, Victoria, Ethan e Thomas, anche loro romani DOC). Il New York Times ha elogiato e sponsorizzato la ricetta laziale che unisce in un unico piatto tutte le specialità regionali, ossia le varie paste cacio e pepe, gricia, amatriciana e carbonara. I rigatoni alla zozzona si rivelano quindi un concentrato di tradizioni romane, il bigino di tutta la cucina della Capitale, in grado com’è di condensare ciascuno dei suoi inimitabili sapori. Sapori che però d’ora in avanti non saranno più inimitabili ma, al contrario, imitabilissimi perfino oltreoceano, visto che il quotidiano statunitense ha spiegato ai suoi lettori come prepararli. Il NYT ha divulgato questa ricetta sia con un articolo sia con un post sulla sua pagina di Instagram (che conta 3 milioni e mezzo di follower, che si aggiungono agli oltre 15 milioni di seguaci della pagina principale del quotidiano). Questa miscellanea di pastasciutte (e rispettivi sughi) è considerata una ricetta povera, nata per consumare tutti gli avanzi in ottica anti-spreco. Dunque è sia economica sia ecologica, perfettamente al passo con i tempi che stiamo vivendo, tempi in cui sia il portafogli sia l’ambiente piangono. Non è invece il caso di dire che il piatto piange, tutt’altro: pecorino romano, tuorli, guanciale, salsiccia e pomodorini sono solo alcuni dei tantissimi ingredienti presenti. Il termine «alla zozzona» deriva dalla parola «zozzo», qui usata non per indicare sporcizia bensì per definire qualcosa di ricco, nutriente e ipercalorico. La ricetta apparsa alcune settimane fa sul New York Times è di Anna Francese Gass, un’esperta statunitense di cucina che conta oltre 105mila follower su Instagram e che nel 2019 ha dato alle stampe un libro di ricette specializzato in piatti delle donne emigrate in America, dal titolo Heirloom Kitchen: Heritage Recipes and Family Stories from the Tables of Immigrant Women. Anna Francese Gass scrive che «alla zozzona» si traduce come «un grande pasticcio» (ma molti romani sono pronti a confutare la sua tesi). L’esperta nota come questo sugo amalgami gli ingredienti dei quattro primi piatti per i quali i romani sono famosi, ossia salsa di pomodoro, pepe nero, tuorli d’uovo, cacio e guanciale, a cui aggiungere la salsiccia. «La robusta forma a tubo dei rigatoni fornisce il veicolo perfetto per trattenere — e resistere — i molti componenti della salsa», sottolinea Anna Francese Gass.

13 luglio 2022 | 09:18(©) RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-07-13 12:44:00, Il quotidiano statunitense elogia e sponsorizza la ricetta laziale che unisce le paste cacio e pepe, gricia, amatriciana e carbonara in un unico piatto. Un vero e proprio concentrato di tradizioni romane, presentato dal NYT Cooking sia con un articolo sia con un post sulla propria pagina di Instagram. Si tratta di una ricetta povera, nata per consumare tutti gli avanzi in un’ottica anti-spreco. Quindi economica e anche ecologica, perfetta per i tempi che stiamo vivendo, Camilla Sernagiotto

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