Appello delle donne Pd per anticipare il congresso  a gennaio: «Fare presto»

Appello delle donne Pd per anticipare il congresso  a gennaio: «Fare presto»

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di Carlotta De Leo

Il documento: «Smettiamola di essere a traino di altri. Terzo Polo e M5S non hanno nulla da insegnarci. Arriviamo alle Regionali con una classe dirigente legittimata e forte»

«È arrivato il momento di tirare fuori l’orgoglio di essere Pd». Ma il partito deve tornare «a essere una forza vivace, vitale, riformista, femminista» e smettere «subito di essere a traino di altri». Un documento firmato da esponenti donne del Partito democratico chiede di «fare presto» e anticipare a gennaio il Congresso per arrivare preparati alle Regionali.

«Il Pd deve anticipare i tempi del Congresso, altrimenti avremo un nuovo segretario alle calende greche e secondo tutte le regole interne, ma nel frattempo il Pd rischia di essere azzerato. Muoviamoci, modifichiamo le regole dello Statuto e facciamo il congresso entro gennaio per arrivare anche all’appuntamento con le regionali con una classe dirigente legittimata e forte». L’appello è firmato – finora – da 18 esponenti dem: Alessandra Moretti, Alessia Morani, Valeria Fedeli, Titti Di Salvo, Elisabetta Gualmini, Annamaria Bigon, Francesca Bonomo, Enza Bruno Bossio, Lucia Ciampi, Marilu Chiofalo, Sabrina Doni, Cristina Lodi, Monica Lotto, Giorgia Maschera, Patrizia Prestipino, Alessia Rotta, Lucia Saviane e Giulia Zangrando

«Pensiamo che sia arrivato il momento di tirare fuori l’orgoglio di essere Pd, di riprendere le fila di un partito democratico che è in grado di giocare qualsiasi partita, dall’opposizione a un governo di destra-destra, all’esito positivo alle prossime regionali» si legge nel documento.

«Terzo Polo e M5S non hanno nulla da insegnarci e non possiamo permettere loro di stringerci come una tenaglia» e «l’unica soluzione che vediamo è che si faccia presto». Quindi «il Pd deve anticipare i tempi del Congresso, altrimenti avremo un nuovo segretario alle calende greche e secondo tutte le regole interne, ma nel frattempo il Pd rischia di essere azzerato. Muoviamoci, modifichiamo le regole dello Statuto e facciamo il congresso entro gennaio per arrivare anche all’appuntamento con le regionali con una classe dirigente legittimata e forte».

« Nel frattempo – si legge ancora – oltre a prepararci a rinnovare la segreteria, occupiamoci di fare politica: in Lombardia la destra si sfalda e l’uscita della Moratti dalla coalizione la segna definitivamente. Proponiamo un nome all’altezza della sfida che unisca mondi e culture differenti, che sappia davvero essere buon governo, che conosca nel profondo il lavoro sul territorio e che sappia interpretare e rispondere alle istanze dei cittadini lombardi».

«Quelle per le regionali sono vere battaglie politiche che non restano limitate alla corsa per la presidenza della regione ma potranno assestare un primo vero colpo al governo». Per fare questo, il Pd «deve lavorare sul campo per superare i divari territoriali, di genere e generazionali. Smettiamola di tentennare: il Pd che riconosciamo e che rivogliamo è quello che traina gli altri e e che si pone come baricentro di una coalizione progressista e che per primo indica le sue candidate o i suoi candidati, oppure che è capace di appoggiare i migliori».

«Il Pd è quello che si schiera dalla parte giusta della storia, che è quella della pace conquistata condannando l’invasione della Russia e si oppone con fermezza e coraggio alla demagogia del governo Meloni, non inseguendo ulteriori populisti che brandiscono il finto ecologismo riaprendo la stagione dei No. Perché è facile dire no al termovalorizzatore, no alle trivelle e ai rigassificatori come oggi si propone di fare opportunisticamente Giuseppe Conte ; è un po’ meno facile lavorare per una transizione ecologica che sfrutti appieno le grandi risorse contenute nel Pnrr e riduca l’impatto del caro bollette».

Quindi, «anziché tergiversare – concludono le esponenti pd – e inseguire chi ci sbatte la porta in faccia e ci fa sgambetti, muoverci e fare uno scatto in avanti. Facciamo così: sgombriamo il campo da tutto e riprendiamoci la nostra bussola, il tempo ancora c’è per costruire candidature che rispecchino i nostri valori; lavoriamoci adesso senza perdere ulteriori settimane preziose in guerriglie interne. Il risultato per il principale partito di opposizione è sempre possibile purché la smettiamo con l’autolesionismo»

10 novembre 2022 (modifica il 10 novembre 2022 | 20:16)

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, 2022-11-10 19:25:00, Il documento: «Smettiamola di essere a traino di altri. Terzo Polo e M5S non hanno nulla da insegnarci. Arriviamo alle Regionali con una classe dirigente legittimata e forte» , Carlotta De Leo

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