di Franco StefanoniIl candidato alla segreteria dem: Mai pi 5-6 mesi per eleggere un segretario. Incomprensibile che la seconda forza del Paese si sia quasi suicidata. Da oggi la rimonta Noi siamo un partito aperto a chiunque. Se Dino Giarrusso vorr entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito. Cos il candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini dal palco della sua convention a Milano, Energia popolare, per il Pd e per l’Italia, al Talent garden Calabiana. Giarrusso, ex Iena ed ex M5S, ieri 28 gennaio si era espresso dal medesimo palco per annunciare il sostegno a Bonaccini e la scelta di far parte dei dem, suscitando le perplessit di diversi esponenti del Pd, da Giuseppe Provenzano (pi netto) a Dario Nardella (pi aperturista), oltre che un’ondata di proteste sui social. Giarrusso, infatti, negli anni si era particolarmente accanito contro i dem. Perdere s, ma non perdersiIl candidato segretario, in vista delle primarie del 26 febbraio, poi passato alle regole per eleggere i vertici del Pd. Cambieranno, secondo il presiedente della Regione Emilia-Romagna: Questo percorso congressuale si dimostrato incompatibile ancora una volta per tempi e modalit con il tempo della societ in cui viviamo. Prendo gi da ora un impegno: dal giorno dopo le primarie si cambia e ci diamo regole e strumenti comprensibili alle persone che facciano il bene del pd e non di chi lo vuole demolire. Mai pi cinque-sei mesi per eleggere un segretario nazionale. Punto focale, la ricostruzione del partito dopo i risultati delle ultime Politiche. Se dovessimo fare un bilancio dalla elezioni politiche a oggi, ancora pi della sconfitta ci fa male il modo in cui l’abbiamo gestita. Le elezioni si possono vincere o perdere, l’importante non perdersi. Che la seconda forza politica del Paese, la prima dell’opposizione, si autoflagelli per mesi e mesi fino a quasi suicidarsi, incomprensibile. No alle gabbie salariali Lo dico al ministro Valditara. Le gabbie salariali sono un ritorno al passato inaccettabile, mentre l`Italia deve andare avanti, ha detto Bonaccini, serve l’opposto di quello che la destra propone. Per il sud non stipendi pi bassi ma sgravi e opportunit maggiori. chiara l’alternativa della nostra proposta?. Se la coperta corta e copri chi gi al caldo, chi al freddo si trover direttamente nel gelo. Le tasse vanno ridotte per avere buste paghe pi pesante per lavoratori e per rendere il lavoro stabile pi conveniente di quello precario e questi sgravi devono essere pi forti e strutturali nel Mezzogiorno. per colmare quel divario che oggi troppo alto. Umilt e pazienza per la rimonta Per Bonaccini: Noi siamo il Partito democratico, siamo la sinistra riformista che mette al centro prima di tutto il lavoro e le imprese serie che creano occupazione di qualit: senza imprese non c’ lavoro perch il lavoro dignit ed attraverso il lavoro, professionale e imprenditoriale, che si crea ricchezza. E quindi: Da oggi basta auto flagellazione, da oggi parte la rimonta del Partito democratico. Ci vorranno umilt e pazienza, ci vorranno tempo e fatica, potrebbe essere anche una traversata nel deserto, ma se ci daremo tutti una mano io sono certo che ce la faremo e la prossima volta vinceremo noi, ve lo prometto adesso. Pd nome importantePartito democratico un nome importante. un’idea valoriale forte e un progetto di societ. I fatti di Capitol Hill e di Brasilia sono l a dimostrarlo, a contrario. Esattamente come l’aggressione di Putin all’Ucraina. Gli unici che mi hanno chiesto in queste settimane se cambiare nome sono stati i giornalisti. Sui migranti n moralismi n inseguire la destra La destra va sfidata su un altro dei suoi cavalli di battaglia, l’immigrazione, ha incalzato Bonaccini, fino a oggi, va riconosciuto, sul tema hanno non vinto ma stravinto. Sono riusciti a imporre una visione emergenziale, a mettere in competizione i penultimi con gli ultimi. E noi talvolta li abbiamo inseguiti in modo subalterno, talvolta abbiamo contrapposto una visione moralistica. Adesso serve una proposta politica su cui fare una battaglia politica e culturale nella societ in Parlamento e nel Paese: senza flussi regolari e ben programmati di ingresso non avremmo forza lavoro a sufficienza per far funzionare le nostre imprese e i nostri allevamenti, i ristoranti e i servizi, l’accudimento dei nostri anziani e delle persone non autosufficienti. Sugli sbarchi governo fallimentareAnche la gestione degli sbarchi, con la logica della destra, si sta rivelando insostenibile. Da un lato perch i porti chiusi non li riescono e non li possono tenere, e sono costretti a chiedere una mano, ha spiegato Bonaccini , dall’altro, perch gli sbarchi sono ormai decuplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e, numeri alla mano, l’idea che contrastare le Ong frenasse il problema si dimostrata del tutto fallimentare. No a numero chiuso a medicina Va tolto il numero chiuso ai test d’ingresso di medicina. Dovremmo invece investire nella sanit territoriale, recuperare le liste d’attesa, aumentare gli stipendi e sostenere chi opera nei servizi pi delicati e faticosi, come l’emergenza urgenza. Non riusciamo a trovare un numero di infermieri adeguato ai posti che mettiamo a concorso, nonostante siano a tempo indeterminato. Il governo ha riportato la spesa sanitaria sotto il 7 per cento del Pil, proprio nel momento in cui mancano medici e infermieri negli ospedali e nel territorio. 29 gennaio 2023 (modifica il 29 gennaio 2023 | 15:14) © RIPRODUZIONE RISERVATA