di Redazione PoliticaIl candidato alla segreteria per i dem: non affiderei esclusivamente al Movimento di rappresentare la sinistra e agli altri di rappresentare i moderati. Io penso di avere le caratteristiche per ricucire il Paese Prima l’indentità poi, nel caso, le alleanze. Bonaccini detta le sue priorità in casa Pd. «Se in questo congresso recupereremo l’identità il giorno dopo sarà più facile anche decidere sulla base degli accordi di programma con chi stare. Io oggi non mi preoccuperei se stare con il Movimento 5 Stelle o con il Terzo Polo. Inoltre non affiderei certamente, esclusivamente, agli uni di rappresentare la sinistra e agli altri di rappresentare i moderati», ha detto intervenendo alla trasmissione «Mattino 5» su Canale 5, il presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd. Secondo Bonaccini, infatti, «il Pd nasce per essere un grande partito di centrosinistra: da solo non può bastare ma siamo certamente, e dobbiamo tornare ad essere, il perno di un nuovo centrosinistra. Adesso bisognerebbe fare opposizione: farla bene, non sguaiata, non contro perché bisogna esserlo a prescindere ma nel merito e, quando si critica, avere sempre una proposta alternativa». Quanto alla sua candidatura alla guida del Pd, Bonaccini sostiene che serve «un di più per cercare di unire e non di dividere e, in ogni caso, qualcuno deve prendersi la responsabilità di provare a far si che l’Italia, e io questa responsabilità vorrei prendermela a nome del mio partito, di una grande forza politica che è la seconda del Paese», sia più unita. Questo, secondo Bonacconi, è un «Paese che va a troppe velocità: magari andasse a due velocità sarebbe più facile da ricucire, invece va a tre quattro cinque velocità. La grande Germania è diventata grande quando ha unito» le sue due parti. «Io penso di avere le caratteristiche per poter fare questo lavoro». Il governatore vuole portare in dote «la capacità di sapere amministrare» e si sente «italiano prima che emiliano-romagnolo. Avendo guidato la Conferenza delle Regioni per quasi sei anni e il Consiglio delle Città e delle Regioni d’Europa credo di conoscere bene come sia lo stato dell’arte del nostro Paese». Un tema centrale nel dibattito politico, specie in relazione tra maggioranza e opposizioni, è quello del reddito di cittadinanza. Secondo Bonaccibni, per come è stato concepito, «ha fallito in una delle due gambe principali, cioè quella di recuperare lavoro, quindi va radicalmente riformato e non cancellato. il Governo ha fatto una scelta che non prevede alcuna riforma ed è questo che è sbagliato». E questo «perché si può persino togliere a qualcuno, da un giorno all’altro, le risorse ma se non si mette in campo una politica di riforma che preveda di ridare lavoro a chi non lo ha e gli si toglie persino il sussidio, si rischia di mandare nella disperazione qualcuno che poi non so che fine farà. In questo Paese – ha aggiunto – serve che a fianco di un sussidio per coloro che sono nel dramma ci siano politiche per il lavoro e politiche industriali perché il lavoro è una delle prime forme di dignità» In Emilia-Romagna, ha sottolineato ancora Bonaccini, «nel 2016 insieme alla Puglia varammo, primi in Italia, il reddito di solidarietà. Non c’era il reddito di cittadinanza era una misura simile che, a chi era nella povertà e nella disperazione, dava alcune centinaia di euro ogni mese mettendo però al centro il tentativo di ridare il prima possibile lavoro a chi lo aveva perduto o farlo trovare a chi non lo aveva. Io – ha concluso il presidente emiliano-romagnolo – penso che il reddito di cittadinanza sia uno strumento assolutamente necessario per dare un sussidio, esiste in tutte le democrazie occidentali». 28 novembre 2022 (modifica il 28 novembre 2022 | 11:41) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-28 11:11:00, Il candidato alla segreteria per i dem: non affiderei esclusivamente al Movimento di rappresentare la sinistra e agli altri di rappresentare i moderati. Io penso di avere le caratteristiche per ricucire il Paese, Redazione Politica