Pd Campania, si dimette Del Basso de Caro.Il commissario si avvicina

Pd Campania, si dimette Del Basso de Caro.Il commissario si avvicina

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partito democratico Mezzogiorno, 2 giugno 2022 – 08:53 La lettera di dimissioni: «Conclamata inadeguatezza di un gruppo dirigente chiamato ad esercitare un ruolo di supplenza, piuttosto che di iniziativa politica» di Simona Brandolini Le dimissioni di Umberto Del Basso de Caro dall’assemblea regionale del Pd sono l’ennesimo schiaffo a Vincenzo De Luca (che non ha la maggioranza per eleggere il segretario regionale), ma sono anche una strigliata a Enrico Letta che sinora ha tentennato, temporeggiato, nicchiato. Inoltre sono le prime di altre, ne bastano appena sei, che porteranno dritto dritto al commissariamento. Sono due mesi, ormai, che il partito regionale non ha il segretario dopo le dimissioni di Leo Annunziata. A nulla sono valsi i tentativi di forzare su numeri e tempi da parte dei deluchiani. Queste prime dimissioni potrebbero determinare una piccola slavina. Gli attuali aventi diritto al voto, infatti, sono 127, da ieri 126, ma il numero legale è 120, perché è la metà più uno dei componenti effettivi dell’assemblea. In pratica se altri 5 decideranno nelle prossime ore di lasciare lo scranno, il Nazareno dovrà solo commissariare. E già è girato il nome di Vito De Filippo, parlamentare, ex presidente della Regione Basilicata. Nemico numero unoMa veniamo alla lettera di dimissioni del nemico numero uno di De Luca. Che non a caso parla di mancanza totale «di discussione sul partito, sulla sua autonomia, sulla totale inesistenza degli organismi, convocati una sola volta in 39 mesi, in generale sulla conclamata inadeguatezza di un gruppo dirigente chiamato ad esercitare un ruolo di supplenza, piuttosto che di iniziativa politica». Ovviamente senza far nomi, fa riferimento al pressing per eleggere subito Stefano Graziano, e al ricorso alle carte per evitare qualsiasi confronto. E poi accusa: «Nessuno si è fatto carico di fare sintesi, di ricercare soluzioni condivise, di superare divisioni artificiosamente create per perpetuare la conventio ad excludendum che è stata la cifra del Pd campano in questi anni». Per questo dice, lascia l’assemblea, non prima di aver rimarcato e ringraziato i «34 mila liberi cittadini campani» che lo hanno votato. In termini percentuali rappresentano il 25 per cento dei dem campani, non proprio nulla. E di quel 25 per cento fanno parte anche i sei componenti che potrebbero lasciare e quindi decretare il commissariamento del Pd. E la fine, anche, di una pantomima che dura ormai da due mesi. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 2 giugno 2022 | 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-02 12:43:00, La lettera di dimissioni: «Conclamata inadeguatezza di un gruppo dirigente chiamato ad esercitare un ruolo di supplenza, piuttosto che di iniziativa politica»,

Pietro Guerra

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