l’intervista 22 novembre 2022 – 07:26 Il presidente del Consiglio regionale: «I dem sono diventati il partito di élite e Ztl» di Giorgio Bernardini «Nardella è una risorsa importante», ma in Bonaccini «vedo una leadership». Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo parla dell’intricata gara congressuale del Pd vista dalla Toscana. Bonafè, Giani, Barnini, i dem di Base Riformista. Gran parte dei big democratici toscani appoggia Bonaccini. Perché? «Ha citato tre nomi ma ce ne sono molti altri: parlamentari, la maggior parte dei colleghi consiglieri regionali, presidenti di provincia, sindaci e segretari di federazione che in passato hanno sostenuto candidati diversi. Significa che le proposte avanzate vengono giudicate positivamente, in modo trasversale». Qual è il motivo per cui la candidatura del presidente dell’Emilia Romagna sarebbe la più credibile? «In lui vedo quella leadership e quella dimensione popolare che negli ultimi anni sono mancate al Pd rendendolo, purtroppo, il partito delle Ztl e delle élite». Quali proposte per un vero rilancio? «Dobbiamo tornare a dettare l’agenda, non limitarci a dire che siamo contro gli altri. Essere il partito dei nuovi lavori, delle garanzie e dei diritti per chi non ne ha, dell’ambiente, dei giovani. E accompagnare tutto questo a un nuovo modello organizzativo». Quale? «Non può essere lo stesso di quando si usava la scheda telefonica. Dobbiamo tornare a essere presenti dove si discute, per esempio nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nelle università. Esserci sia fisicamente sia sfruttando le potenzialità della rete e dei nuovi media». Bonaccini sostiene che la fedeltà ai capicorrente ha distrutto il dibattito politico nel partito democratico. Non le sembra che proprio per primi i toscani siano accorsi a giurare fedeltà? «D’accordissimo sul superamento delle correnti ma non mi risulta che quella dei toscani lo sia… C’è piuttosto una vicinanza che, oltreché territoriale, è soprattutto valoriale: qui ci sono ancora le sezioni, la militanza genuina e appassionata. E non parlerei di fedeltà ma di condivisione». L’eventuale discesa in campo di Elly Schlein per la guida del partito prefigura una battaglia culturale su cosa deve diventare il Pd? «Nessuna battaglia. E basta con quelli che dicono di andarsene se vince lui o vince lei». Crede che in questo schema polarizzato ci sia spazio per una candidatura del sindaco di Firenze Dario Nardella? «Dario è una risorsa importante per il Pd e un ottimo sindaco. Sono stato alla presentazione del suo libro e le sue idee rappresentano un valore aggiunto. Come ha detto bene Bonaccini, non ragioneremo in ottiche di contrapposizione tra candidati ma di posizioni che possano integrarsi tra loro». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 22 novembre 2022 | 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-22 06:27:00, Il presidente del Consiglio regionale: «I dem sono diventati il partito di élite e Ztl»,
Pietro Guerra
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