Pd Puglia, intesa tra Emiliano e Letta sulle candidature. La rabbia della base

Pd Puglia, intesa tra Emiliano e Letta sulle candidature. La rabbia della base

Spread the love

verso le elezioni Mezzogiorno, 17 agosto 2022 – 09:17 Definiti i capilista, certi dell’elezione: tra loro nessuna donna. Tumulto a Lecce per la scelta di Stefanazzi al posto di Capone: respinte le dimissioni del segretario Morciano di Lucia del Vecchio Il dado è tratto. Le liste dei collegi plurinominali pugliesi del Pd sono pronte. Il presidente Michele Emiliano è soddisfatto: porta a casa la candidatura a capolista nel collegio di Lecce del suo fidatissimo capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro non riesce a portare in lista la sindaca di Bitetto, Fiorenza Pascazio, ma nei collegi uninominali di Bari e Molfetta ci sono la scienziata Luisa Torsi e l’ex sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio. Fra esclusi e nominati, però, il Pd è in subbuglio. Le proteste del Pd leccese Da Lecce, la direzione provinciale respinge le dimissioni del segretario Ippazio Morciano che si dice «mortificato» per il trattamento subito e in un documento condiviso con i circoli e le segreterie cittadine chiede al segretario nazionale, Enrico Letta e al segretario regionale, Marco Lacarra, di «rivedere le decisioni prese». A Lecce, il partito aveva dato indicazioni nette: candidature in posti utili per Loredana Capone, attuale presidente del consiglio regionale e per il senatore uscente, Dario Stefano, che sbatte la porta e lascia il Pd. Non meno dure le parole di Fabiano Amati. «Le liste del mio partito sono invotabili – tuona il consigliere regionale e presidente della Commissione Bilancio – generalmente composte sulla base di raccomandazioni, meschinità, bassezze, misoginia, ossequi ai capetti di turno impegnati a risolvere in Puglia problemi campani di collocamento e soggezione ai metodi nepotisti e torbidi del non iscritto Michele Emiliano». Il governatore porta a casa comunque il suo risultato, con Stefanazzi. Ma anche i capilista degli altri tre collegi, tra cui nessuna donna, gli sono congeniali. C’è il suo vicepresidente della giunta, Raffaele Piemontese, «l’enfant prodige del Pd Puglia», come lo definisce lo stesso governatore, campione di preferenze a Foggia; poi a Bari il segretario regionale del partito, Marco Lacarra «il più vincente di sempre», commenta Emiliano. E infine sempre alla Camera, la riconferma di Ubaldo Pagano a Taranto, «la vera rivelazione della politica pugliese». Per tutti più che una parola di plauso, una benedizione, anche per il suo «braccio destro», Stefanazzi e per l’ex ministro Francesco Boccia, capolista al Senato a Lecce, che erano, col segretario nazionale Enrico Letta, secondo la parabola emilianista, i «migliori Prodi boys in circolazione». Il presidente non manca di mettere il cappello anche sui 5 Stelle, impegnati ieri nelle parlamentarie. «Spero che il cammino al fianco dei 5 stelle possa ricominciare al più presto», auspica. Ma il giorno dopo la tormentata direzione nazionale del Pd che ha partorito anche le liste dei candidati pugliesi nei collegi plurinominali, dove hanno praticamente l’elezione in tasca solo i capilista, le ferite sono profonde. Il «fuggi fuggi» dagli uninominali Per Capone resterebbe una «consolatoria» candidatura al quarto posto al Senato, dove è capolista Boccia e dopo Valeria Valente e Antonio Misani, non pugliesi, imposti dalle logiche nazionali. Entrambi sono candidati anche nei collegi maggioritari, rispettivamente di Napoli e Milano. Per Emiliano, la partita per Capone, che fino a ieri sera non aveva sciolto la riserva, non sarebbe persa. «Potrebbe farcela – dice – se gli altri due dovessero vincere negli uninominali». Per i dirigenti locali del Pd, praticamente «una presa in giro. C’è il fuggi fuggi dagli uninominali». Che, in effetti, i sondaggi danno tutti vincenti per il centrodestra che in queste ore sta trovando la quadra delle candidature. Amati, al contrario di Stefano, resta nel partito per provare a «distruggere questo sistema di potere. Mi spiace – conclude Amati – che Letta si sia reso complice e perciò colpevole, giungendo a tollerare, addirittura, capilista tutti uomini, con relativa strumentalizzazione delle donne e la nomina del Capo di gabinetto della Regione Puglia, preferito a molti iscritti, dirigenti ed eletti di maggior peso, per idee e sostegno elettorale». La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 17 agosto 2022 | 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-17 07:18:00, Definiti i capilista, certi dell’elezione: tra loro nessuna donna. Tumulto a Lecce per la scelta di Stefanazzi al posto di Capone: respinte le dimissioni del segretario Morciano,

Pietro Guerra

Pietroguerra.com.com è un sito web dedicato alle notizie per il personale scolastico, docenti, dirigenti scolastici, personale ATA, personale educativo, genitori e studenti

View all posts by Pietro Guerra →

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.