politica Mezzogiorno, 18 ottobre 2022 – 07:58 Il disappunto di Amati. In aula la rivoluzione sulle agenzie regionali di Francesco Strippoli Con il Pd no, con le civiche sì. Ma non c’è polemica, solo questioni di agenda impegnata. Il presidente Michele Emiliano non è intervenuto ieri pomeriggio alla riunione del gruppo del Pd. Era stato invitato dal capogruppo Filippo Caracciolo, tuttavia non aveva garantito che ci sarebbe stato. Viceversa oggi pomeriggio, al termine del Consiglio regionale, è previsto il suo incontro con tutte le liste civiche: Con, Popolari, Per la Puglia. Una presenza data per sicura e favorita forse dal fatto che Emiliano aveva già liberato l’agenda per poter partecipare ai lavori del Consiglio. Caracciolo spegne sul nascere ogni possibile polemica: «Sapevamo che il presidente sarebbe potuto essere assente. Per questo abbiamo concordato di chiedere a lui una data per poterlo avere con noi nella discussione. Vogliamo fargli comprendere che ci sono persone e sensibilità diverse nel Pd: questo ci porta a discutere ma senza l’intento di minare la solidarietà interna al gruppo. Che è e vuole continuare ad essere il traino della maggioranza». Necessaria una «maggiore coesione interna»In queste parole si intuisce un certo fastidio per il modo con cui i civici hanno polemizzato contro alcune prese di posizione di vari consiglieri pd (c’è stato un battibecco soprattutto con Fabiano Amati e Ruggero Mennea che criticavano la giunta per non aver difeso la legge sullo screening per il tumore al colon, impugnata poi dal governo). Del resto nel corso dell’incontro, Caracciolo ha messo in evidenza la necessità di una maggiore coesione interna proprio per impedire che si aprano «falle nella maggioranza» che possano consentire ai civici di assumere maggiore protagonismo. Da Amati, spesso vivacemente critico con la giunta, è arrivato un certo disappunto per l’assenza di Emiliano. Anche perché da parte sua era arrivata la richiesta di un «decalogo» da affrontare per dirimere le questioni interne: come farlo senza il capo del governo regionale? Michele Mazzarano si è assunto il ruolo di mediatore. Ha argomentato in questo modo: siccome non ci sono questioni politiche laceranti, tanto più dopo l’annuncio di Emiliano di rinunciare al terzo mandato nel 2025, occorre «concentrarsi sul merito delle questioni: e su questo l’accordo si trova». Esistono temi divisivi, come la proposta di legge sul fine vita. Ma ciò nonostante Mazzarano considera «ragionevole e opportuno» che il Consiglio si pronunci. Si prova ad attenuare i toni però la tensione resta alta. E forse per questo Emiliano ha trovato utile rinviare di qualche settimana l’incontro con il Pd. Ad ogni modo oggi il Consiglio dovrebbe approvare la legge che riforma gli organi di gestione delle agenzie regionali: Arpal, Arif, Asset e Pugliapromozione saranno dotati di un consiglio di amministrazione di tre componenti. I rispettivi direttori generali dovranno avere specifici requisiti (laurea in Giurisprudenza o Economia ed esperienza nella direzione). Criteri che porteranno, come voluto da una larga parte della maggioranza, alla decadenza del dg di Arpal, Massimo Cassano. In questo modo la proposta originaria, concepita contro Cassano, assume carattere più generale come voluto da Emiliano. Oggi sarà in discussione anche la legge sulle compensazioni ambientali delle aziende energetiche. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 18 ottobre 2022 | 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-18 09:02:00, Il disappunto di Amati. In aula la rivoluzione sulle agenzie regionali,