di Giulio De Santis e Maria Rosa Pavia
L’orco virtuale ha inviato circa ventimila messaggi a sfondo sessuale ed è stato condannato a dieci mesi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici
Usava un account falso per adescare bambine sui social network. Ventimila i messaggi a sfondo sessuale inviati nelle chat delle piccole che gli investigatori hanno trovato. L’autore del gesto è un giudice onorario del tribunale dei minori di Napoli, Giovanni Tammaro, di 48 anni, che ha ricevuto una sentenza di dieci mesi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza è stata pronunciata dal Tribunale di Roma, che ha respinto la richiesta di assoluzione della procura. Le conversazioni illecite risalgono a circa sei anni fa e i dialoghi avvenivano anche con utenze non intestate direttamente all’uomo.
Tammaro navigava su Facebook dicendo di chiamarsi Cristian De Cerame. Un espediente per nascondere la sua vera identità. Il primo adescamento per cui Tammaro è stato condannato avviene a dicembre del 2016. Dietro la maschera digitale creata ad hoc, avviene il contatto con Paola (nome di fantasia), una ragazzina di 16 anni. Le fa i complimenti, iniziandole a dire che è bellissima. Paola evita di essere scortese ma risponde con freddezza. Tammaro alias De Cerame insiste con frasi sessualmente esplicite: «Deve essere stupendo fare l’amore con te». Oppure: «Mi fai venire in mente certe cose, la tua bocca mi fa impazzire». Il contenuto della conversazione diventa sempre più volgare. Paola tronca la discussione e la vicenda si chiude qui.
Passa qualche giorno e Tammaro stavolta individua Carla, anche lei sedicenne. L’inizio della discussione è lo stesso: ripete le medesime frasi. Paola e Carla ignorano che De Cerame sia in realtà Tammaro e non hanno alcuna idea che l’uomo sia un giudice onorario. L’uomo, per la sua professione, ha il compito di entrare in contatto con ragazzi e ragazze minorenni, studiarne la psicologia, capire il contesto in cui vivono per comprenderne sentimenti e ragioni dei comportamenti, qualora siano indagati. L’avvocato delle vittime
Monica Nassisi sottolinea: «Speriamo che per le vittime non ci siano conseguenze». Le due minorenni, Paola e Carla, sono le vittime per cui Tammaro è stato condannato in primo grado. Tuttavia, l’attività su Internet dell’imputato copre un periodo più ampio come ricostruito dalla documentazione prodotta dall’associazione «La caramella buona». Esattamente, è stato attivo tra il 17 giugno del 2016 e il 06 luglio del 2017. Tammaro alias De Cerame contatta ben 2258 interlocutori diversi su Facebook. Tutti con contenuti sessualmente espliciti. Che siano tutti minorenni, è un aspetto che l’inchiesta non ha accertato.
Il presidente della Onlus «La caramella buona», Roberto Mirabile ha commentato: «Quando siamo venuti a conoscenza dei fatti, abbiamo valutato il materiale in nostro possesso e deciso di costituirci parte civile al processo perché combattiamo la pedofilia da 25 anni e lo facciamo con ancora più forza quando a macchiarsi di questo reato sia un soggetto che dovrebbe proteggere i bambini e non importunarli. Grazie al lavoro del nostro avvocato Monica Nassisi siamo riusciti a confermare con forza il quadro accusatorio e il giudice ha condannato l’imputato nonostante il Pubblico ministero ne avesse richiesto l’assoluzione».
18 marzo 2022 (modifica il 18 marzo 2022 | 14:29)
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, 2022-03-18 12:31:00, L’orco virtuale ha inviato circa ventimila messaggi a sfondo sessuale ed è stato condannato a dieci mesi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, Maria Rosa Pavia
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