Pegah Moshir: In Iran, a 8 anni, capii la violenza della polizia: ora do voce al mio popolo

Pegah Moshir: In Iran, a 8 anni, capii la violenza della polizia: ora do voce al mio popolo

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Fino al 16 settembre 2022, Pegah Moshir, 31 anni, ammette di non aver mai parlato pubblicamente del lato oscuro dell’Iran. Non si azzardava a scrivere sui social del dittatore Khamenei, n della condizione delle donne. Non lo facevo per paura che mi avrebbero negato di tornare a Teheran, racconta l’attivista diventata famosa sul palco di Sanremo accanto a Drusilla Foer, oggi ospite nell’inchiesta Donne che cambiano il mondo. Tra diplomazia e attivismo, che apre la prima giornata di Obiettivo 5 alla Sapienza di Roma. Poi, il 16 settembre, Mahsa Amini viene uccisa dalle Guardie della rivoluzione e Pegah inizia a parlare.

Come?
Su Instagram ho iniziato a raccontare le proteste. Ricordo di aver postato un video che in poche ore ha fatto 160 mila visualizzazioni. Oggi parlo di quello che succede ogni giorno: dalle impiccagioni agli avvelenamenti nelle scuole femminili.

Da Instagram finita sul palco pi famoso d’Italia, quello di Sanremo.
Un onore poter portare la rivoluzione delle donne iraniane in prima serata.

Lei era gi un’attivista.
Ho iniziato a occuparmi di diritti quando a 15 anni mi stato negato di andare in gita perch non avevo la cittadinanza italiana. Poi mi sono interessata di parit di genere, inesistente in Iran. E di parit anche nel mondo digitale.

Che cosa significa?
I bias, gli stereotipi di genere del mondo reale li portiamo tutti nel mondo digitale, negli algoritmi, nelle piattaforme con cui ci interfacciamo ogni giorno. Vigilare sull’universo online e costruire insieme un’etica digitale fondamentale per la parit.

Un suo ricordo della sua vita iraniana?
Non posso dimenticare la prima volta che ho visto in azione la polizia morale. Ero in un grande centro commerciale. Le guardie avevano parcheggiato davanti all’ingresso un enorme pullman dentro il quale sbattevano ragazze accusate di avere i piedi scoperti o i pantaloni a pinocchietto che mostravano le caviglie. Facevano la stessa cosa con i ragazzi accusati a loro volta di avere magliette a maniche troppo corte, da cui spuntavano i muscoli. Ricordo i pianti e le urla di quei giovani e la mia paura. Avevo solo 8 anni.

Lei in Italia da quando ha 9 anni. Perch avete lasciato l’Iran?
Mio padre amava questo Paese e ha deciso di lasciare Teheran perch voleva darci una vita migliore. Ad accelerare i tempi stato un episodio capitato a mio fratello.

Cio?
Mio fratello un genio della musica. A quattro anni suonava gi tantissimi strumenti tra cui il tombak, il tamburo persiano. Era entrato a far parte di un programma per bambini della tv nazionale. Un giorno, mio padre stato contattato dal direttore del canale. Gli disse che mio fratello non poteva pi partecipare perch il suono che produceva faceva ballare troppo i bambini a casa.

Che infanzia ha avuto?
Di regole e divieti. Un esempio: alle elementari ci costringevano a portare il velo, a cantare l’inno e a recitare “morte agli americani e agli israeliani”.

9 marzo 2023 (modifica il 9 marzo 2023 | 06:57)

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, https://27esimaora.corriere.it/23_marzo_09/pegah-moshir-iran-8-anni-capii-violenza-polizia-voce-mio-popolo-b65b639e-be02-11ed-b743-21e74a13bd9b.shtml, Corriere,

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