Peggio che a Columbine: i  dati e l’allarme Fbi

Peggio che a Columbine: i dati e l’allarme Fbi

Spread the love

di Guido Olimpio

Nel 2021 censiti 61 attacchi, in netto aumento sugli ultimi 2 anni

Adam Lanza prima di sparare sui bimbi nella scuola di Sandy Hook, nel 2012, ha freddato la madre. La donna che aveva cercato di aiutarlo, ma che aveva anche assecondato la sua passione per le armi. Salvador Ramos, 18 anni, ha colpito la nonna prima di aprire il fuoco sugli studenti delle elementari in Texas.

Stragi lontane e vicine in un’America dove le scuole sono bersagli come in nessun altra parte del mondo. Anche se non sono gli unici luoghi a diventare teatro di violenza cieca. Pochi giorni fa un altro diciottenne, suprematista bianco, ha seminato morte a Buffalo, subito dopo c’è stato il raid di un taiwanese-americano in una chiesa in California, per fortuna con conseguenze minori. E qualche settimana prima Raymond Spencer, per motivi ancora sconosciuti, ha preso di mira un istituto scolastico a Washington e si è poi tolto la vita. È un fronte interno, simile a una guerra dove il nemico è spesso «invisibile».

Sono pagine di sangue, parte di un ciclo inarrestabile, dall’eccidio nel liceo di Columbine — aprile 1999, tredici morti — a quello nelle vie di Las Vegas, nel 2017. Solo per ricordarne alcuni. Una minaccia profonda, come racconta un rapporto diffuso lunedì dall’Fbi: un’analisi dedicata agli «active shooters», ossia persone che aprono il fuoco in modo indiscriminato in scuole, posti di lavoro, negozi e provocano una o più vittime. Uno studio drammatico che lascia fuori dal conteggio azioni legate alle faide tra gang, alla difesa personale, a liti familiari. Nel 2021 i casi censiti sono stati 61, con un aumento rispetto ai 40 del 2020 e ai 30 dell’anno prima. Un’indicazione chiara di una tendenza. E secondo la Cnn, nell’anno in corso ci sono state almeno 39 sparatorie in istituti scolastici o università.

In diverse occasioni si tratta di attacchi multipli: lo sparatore ha colpito in fasi diverse e luoghi diversi. Spesso i protagonisti tendono a prepararsi sul piano «militare». Il responsabile dell’attentato di Buffalo si è travestito da senzatetto per poter osservare meglio l’obiettivo, un supermarket. Raymond Spencer ha affittato un appartamento vicino al suo target e lo ha trasformato in una postazione da cecchino. L’Fbi evidenzia come i killer abbiano un’età compresa tra i 12 e i 67 anni, tutti maschi con una sola ecce. La metà di loro ha scelto come bersaglio aree commerciali. Trenta degli assassini sono stati catturati, undici si sono uccisi, quattordici sono stati colpiti a morte dalle forze di sicurezza.

Un’esperta ha parlato di «contagio», dopo un attacco ne seguono subito degli altri. Non è soltanto emulazione, ma una molla che innesca delle bombe a tempo. Alcuni dei killer potevano essere fermati, dalle famiglie e dalle autorità: se avessero reagito con prontezza ad alcuni segnali, se avessero avuto anche un sistema in grado di gestire individui con problemi mentali o tendenze violente ai quali non è stato impedito di acquistare una pistola.

25 maggio 2022 (modifica il 25 maggio 2022 | 01:44)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-05-25 00:36:00, Nel 2021 censiti 61 attacchi, in netto aumento sugli ultimi 2 anni, Guido Olimpio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.