Se pensando alla «pasta alla burina» vi viene subito in mente qualcosa di poco elegante, sappiate che vi sbagliate. Questo piatto tipico della cucina di Roma si chiama così perché è tipico della campagne nei dintorni della capitale.
Il termine «burino», oggi usato esclusivamente con l’accezione negativa per indicare persone dai modi «veraci», villani e rozzi, inizialmente indicava i campagnoli: gli agricoltori, gli allevatori. Gli stessi che negli anni ’50, con il boom economico, dalle campagne si riversarono in città portando le loro tradizioni, incluse quelle culinarie.
Questo piatto è tra i più rappresentativi: si fa con i prodotti dell’orto, ovvero piselli pomodori belli maturi, e gli ingredienti immancabili nella sacca della merenda di un pastore, cioè salsiccia e pecorino. Negli anni c’è chi lo ha arricchito anche con carciofi e altre verdure e chi, commettendo il peccato capitale per un romano, ci ha aggiunto la panna. Passi la prima variazione, quanto alla seconda, giammai! Continuando a leggere trovate la ricetta originale delle penne alla burina
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26 ottobre 2022 | 18:02(©) RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-10-26 16:23:00, La tradizione della campagna portata in città: ecco la storia e la ricetta, saporita e sostanziosa, Fabiana Salsi