Pensionata uccisa dal veleno, fermata  la figlia: «Mi sentivo perseguitata da lei»

Pensionata uccisa dal veleno, fermata  la figlia: «Mi sentivo perseguitata da lei»

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di Alessandro Fulloni

La 62enne avrebbe ingerito nitrito di sodio nel tè. La figlia, 38 anni, in manette. Interrogata a lungo: «Non ci prendevamo, sin da bimba era così»

«Non ci prendevamo, sin da bambina è stato così… Non esisteva una reciproca compatibilità». Tesa, provata, ma puntigliosa nel ricordare ogni particolare di quel rapporto che lei dice di aver vissuto in un «clima ostile». Per Sara Corcione, 38 anni, laureata in Scienze dell’educazione e attualmente disoccupata, dopo l’interrogatorio durato tre ore, ieri è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio: avrebbe ucciso sua madre, la sessantaduenne Sonia Diolaiti, pensionata, avvelenandola con del nitrito di sodio (una sostanza letale che si può agevolmente comprare online) che le ha fatto bere, probabilmente sciogliendolo in una tazza di tè.

Un delitto avvenuto a Ferrara, la città dove le due donne hanno sempre vissuto nella stessa palazzina (la madre al primo piano e la figlia al quarto) in via Ortigara, non lontano dalla stazione cittadina. A dare l’allarme al 112, venerdì sera, è stata una coppia di amici di Sonia, preoccupati perché non rispondeva al telefono nonostante dovessero incontrarsi per cena. Erano stati proprio loro, mercoledì scorso, a vederla in vita per ultimi avendola riportata a casa dopo un’uscita in città. Accompagnati dai vigili del fuoco, i carabinieri sono entrati nell’appartamento al primo piano passando da una finestra.

Dentro hanno trovato il corpo di Sonia — vedova di Stefano Corcione, ex primario di Radiologia a Ferrara e docente universitario morto nel 2018 — disteso nel corridoio dell’abitazione. I vicini di casa hanno detto agli investigatori del Reparto operativo diretto da Mauro Maronese che nello stesso stabile viveva anche la figlia, subito raggiunta e ascoltata. La donna, assistita dall’avvocato Gianni Ricciuti, ha fatto ammissioni poi ribadite ieri mattina, durate il lungo interrogatorio condotto dalla pm Lisa Busato. Sara ha confessato il delitto? Il legale non lo conferma, ma precisa che la sua assistita «si è messa immediatamente a disposizione degli inquirenti, rispondendo a tutte le domande e non nascondendo nulla. Anzi, è andata oltre a ciò che le hanno chiesto, raccontando tutto del suo passato».Dall’interrogatorio sarebbe emerso quello che l’avvocato definisce «un forte disagio psichico che affligge Sara , tanto che ho chiesto una perizia sulla sua capacità di intendere e volere e credo che la pm non si opporrà. So che in passato era stata anche in cura dallo psicologo» mentre attualmente non risulta essere in cura presso specialisti.

A verbale, la 38enne avrebbe detto di sentirsi «perseguitata» dalla madre verso la quale c’era del «risentimento» pesante dovuto a vicende risalenti all’adolescenza. Stando ai vicini, le due litigavano spesso e le loro urla rimbombavano distintamente tra pianerottoli e tromba delle scale. Nei due appartamenti sono state sequestrate sostanze e bevande sottoposte ad analisi tossicologiche mentre la salma è stata trasferita all’Istituto di medicina legale di Ferrara dove sarà eseguita l’autopsia in modo da chiarire le dinamiche e le cause esatte del decesso. Che sarebbe avvenuto probabilmente nella serata di mercoledì.

Nel pomeriggio la figlia è stata portata al carcere di Bologna. Sebbene dall’indagine filtri pochissimo, gli investigatori non escludono la premeditazione del delitto e c’è da capire come Sara si possa essere procurata il veleno che avrebbe fatto bere alla madre. Una cosa è certa: dall’interrogatorio non sarebbero emerse criticità legate a «questioni di soldi», puntualizza l’avvocato Ricciuti e anche per gli investigatori le due donne non avevano problemi economici.

30 luglio 2022 (modifica il 30 luglio 2022 | 22:06)

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, 2022-07-30 20:12:00, La 62enne avrebbe ingerito nitrito di sodio nel tè. La figlia, 38 anni, in manette. Interrogata a lungo: «Non ci prendevamo, sin da bimba era così», Alessandro Fulloni

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