Quali sono le possibilità di andare in pensione prima di quanto prevede l’INPS accedendo alla RITA?
Non solo misure previste dall’INPS per anticipare la pensione. Esiste, infatti, una misura che grazie al fondo previdenziale integrativo consente di lasciare il lavoro dal 10 a 5 anni prima rispetto ai 67 anni previsti dalla pensione di vecchiaia. Rispondiamo alla domanda di una nostra lettrice che ci chiede:
Buongiorno
sono una donna del 1976
lavoro dal 1997 e vorrei anticipare l’uscita dal lavoro dipendente privato utilizzando la RITA ( ho un fondo pensione da 8 anni)
So che esiste la possibilità di uscire o 5 anni o 10 anni prima
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Quale la miglior strategia?
Presumibilmente tra 10 anni avrò necessita’ di più tempo per gestire la famiglia ( genitori e figli) e vorrei arrivare preparata con strategie intelligenti. Potete darmi qualche consiglio gratuitamente?
Grazie per l’attenzione.
La possibilità di lasciare il lavoro per ricevere una rendita che accompagna al pensionamento di vecchiaia esiste ed è resa possibile dalla RITA. Si tratta di un prepensionamento che non è erogato dall’INPS ma dal gestore del fondo previdenziale complementare.
I requisiti per potervi accedere sono:
Per i lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi è richiesto il compimento dei 57 anni, per chi, invece, è ancora in servizio è necessario aver compiuto i 62 anni e cessare l’attività lavorativa.
Nel suo caso, quindi, se sarà ancora in servizio, non potrà anticipare di 10 anni la pensione di vecchiaia ma solo di 5 e richiedere la RITA solo al compimento dei 62 anni. In ogni caso, anche se mancano diversi anni al raggiungimento del requisito anagrafico, le consiglio di sentire il gestore del suo fondo per capire se la polizza che ha sottoscritto supporta la RITA. Maggiori informazioni anche su quella che potrebbe essere l’indennità mensile che riceverà fino al compimento dei 67 anni potranno dargliela i consulenti del fondo integrativo che ha sottoscritto.
Lei chiede quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi. In linea teorica il vantaggio è smettere di lavorare anche se non si hanno i requisiti per accedere ad un pensionamento anticipato dell’INPS. Gli svantaggi sono quelli di smettere di versare contributi utili al calcolo della pensione, utilizzare il tesoretto accantonato nel fondo pensione per finanziare la rendita e sicuramente anche il fatto di non ricevere fin da subito la pensione spettante. L’importo dell’assegno mensile fino ai 67 anni, infatti, dipenderà dal capitale versato nel fondo pensione e da quanto ha intenzione di utilizzarne per finanziare la rendita anticipata.
Sicuramente pianificare il pensionamento non è sbagliato, ma potrebbe anche essere che, avendo ad oggi già 25 anni di contributi versati, arrivi ai 62 anni con un diritto alla pensione diretta, senza il bisogno di ricorrere alla RITA.
Invia il tuo quesito a [email protected]
I nostri esperti risponderanno alle domande in base alla loro rilevanza e all’originalità del quesito rispetto alle risposte già inserite in archivio.
Ricevi ogni sera nella tua casella di posta una e-mail con tutti gli aggiornamenti del network di orizzontescuola.it
Tutti i video