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L’INPS ha emesso il messaggio n. 1110 in data 21 marzo 2023 per ricordare che entro il 1° maggio 2023 scade il termine per presentare la domanda di riconoscimento dello svolgimento del lavoro usurante per coloro che raggiungono i requisiti per la pensione per lavori usuranti tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024.
Si ricorda che il decreto legislativo 21 aprile 2011 n. 67 prevede la possibilità di accedere a questa forma di prestazione pensionistica anticipata per i lavoratori che svolgono lavori faticosi e pesanti.
La normativa riguarda i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti elencate nel decreto Salvi, i lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo con almeno 9 posti e i lavoratori notturni che rispondono a determinate condizioni normative. I requisiti richiesti per il 2024 variano a seconda della tipologia di lavoro svolto.
Per le prime tre tipologie e per i lavoratori notturni che svolgono lavoro per almeno 78 notti, i requisiti richiesti sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti quota 97,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 61 anni e 7 mesi; per i lavoratori con contribuzione autonoma quota 98,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 62 anni e 7 mesi.
Per i lavoratori notturni che svolgono lavoro tra 72 e 77 notti, i requisiti richiesti sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti quota 98,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 62 anni e 7 mesi; per i lavoratori con contribuzione autonoma quota 99,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 63 anni e 7 mesi.
Per i lavoratori notturni che svolgono lavoro tra 64 e 76 notti, i requisiti richiesti sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti quota 96,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 63 anni e 7 mesi; per i lavoratori con contribuzione autonoma quota 100,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 64 anni e 7 mesi.
In caso di ritardo nella presentazione della domanda, la decorrenza della pensione sarà posticipata. Per un ritardo inferiore o pari a un mese, la posticipazione sarà di 1 mese; per un ritardo superiore a un mese e inferiore a tre mesi, la posticipazione sarà di 2 mesi; per un ritardo superiore a tre mesi, la posticipazione sarà di 3 mesi. Si ricorda che la domanda deve essere presentata telematicamente, corredata dal modulo “AP45”.
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