Un modo di non attendere la finestra di 3 mesi che richiede la pensione anticipata ordinaria è quella di scegliere il pensionamento con la quota 102, ma attenzione ai vincoli.
La finestra mobile di 3 mesi non piace a chi deve andare in pensione. E molti vorrebbero evitarla perchè ritengono che i 42 anni e 10 mesi di contributi versati siano sufficienti per lasciare il lavoro. Rispondiamo alla domanda di un nostro lettore che ci scrive:
Buongiorno, a marzo del 2023 compio 65 anni a novembre del 2023 ho 42 anni e 10 mesi, devo fare per forza la finestra dei tre mesi? Nel caso che io facessi la domanda per quota 102 sempre per la stessa data per non fare la finestra cosa vado a perdere ? Grazie
Per accedere alla pensione anticipata ordinaria, quella che richiede, indipendentemente dall’età , 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne, la finestra di 3 mesi dal raggiungimento del requisito contributivo è obbligatoria. Non va necessariamente lavorata, ma deve essere attesa. Nel suo caso, che raggiunge i requisiti a novembre 2023, quindi, la pensione slitterebbe al 1 marzo 2024.
Ovviamente, avendo maturato e cristallizzato anche i requisiti per accedere con quota 102, può presentare domanda con questa misura. Ed in questo caso non avrebbe bisogno di far decorrere la finestra di 3 mesi (già decorsa dal momento che ha raggiunto a suo tempo i requisiti e li ha cristallizzati). Ma giustamente, lei si chiede cosa perderebbe facendo questa scelta.
A livello economico assolutamente nulla. Avrebbe la stessa identica pensione che le verrebbe liquidata nel caso che scegliesse l’anticipata ordinaria e decidesse di non lavorare durante i 3 mesi di finestra (smettendo, quindi, di lavorare a novembre 2023). A livello di calcolo della pensione non cambia nulla. Ma la quota 102 impone un obbligo che la pensione anticipata ordinaria non prevede: quello del divieto di cumulo dei redditi.
E questo deve tenerlo presente se ha intenzione di lavorare dopo il pensionamento, perchè se sceglie la quota 102 non potrà cumulare redditi da lavoro con quelli da pensione fino al compimento dei 67 anni.
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