Pensione Quota 103 e tetto massimo di importo: chiarimenti

Pensione Quota 103 e tetto massimo di importo: chiarimenti

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Come funziona il tetto limite sull’importo con la pensione quota 103 e come si deve calcolare? E soprattutto per quanto tempo l’importo sarà decurtato?

La Quota 103 è una misura entrata in vigore con la Legge di Bilancio 2023 e resterà attiva per tutti coloro che raggiungeranno i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2023. Cerchiamo di capire, però, un elemento molto importante di questa pensione, ovvero il tetto massimo stabilito da Governo per chi la sceglie, rispondendo alla domanda di un nostro lettore che ci chiede:

Buonasera ,ho già chiesto all’INPS, ma non sono convinto  ho maturato 41.4 mesi di contributi   pensione lorda di 3400 euro circa,netto 2267 ,però ho letto su internet 
Che viene applicato un tetto massimo che non va oltre i 2100 euro.vorrei capire meglio 
Grazie mille 

La pensione con la Quota 103 prevede un tetto massimo all’importo mensile della pensione che è fissato in 5 volte il trattamento minimo INPS. Il minimo INPS rivalutato a gennaio 2023 ha un importo mensile di 563,73 euro e, quindi, l’importo mensile lordo della pensione con la Quota 103 non può essere superiore a 2.818,65 euro lordi mensili.

Se a lei spetta, quindi, una pensione lorda mensile di 3.400 euro, significa che perderà, mensilmente poco meno di 600 euro lordi. A quanto ammonterà il netto della pensione, poi, dipenderà anche da eventuali familiari a carico, ma si parla di una cifra che si aggira tra i 2.000/2.100 euro al mese. Questo fino al compimento dei 67 anni.

Il tetto massimo applicato alla pensione quota 100, quindi, è sul lordo (2818,65 euro) e non sul netto che varia, poi, anche in base alle eventuali detrazioni spettanti. Deve considerare, quindi, la perdita lorda e farsi i calcoli su eventuali familiari a carico, detrazioni per redditi da pensione e IRPEF sull’imponibile in un caso e nell’altro (pensione piena e pensione con tetto limite) per capire quanto effettivamente verrà a perdere mensilmente.

A pesare, poi, sarà anche il numero di anni di anticipo rispetto ai 67 anni, visto che questa decurtazione dell’importo finirà solo al compimento dell’età ordinamentale per accedere alla pensione di vecchiaia.

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