Complessivamente al 31 dicembre 2021 i pensionati ammontano a circa 16 milioni: 7,7 milioni maschi e 8,3 milioni femmine. E’ quanto emerge dalla XXI Relazione Inps presentata oggi in Parlamento. Il 40% dei pensionati ha percepito nel 2021 un assegno pensionistico lordo inferiore ai 12.000 euro annui, in pratica meno di 1000 euro al mese.
Sulla base dei dati al primo gennaio 2020 il disavanzo patrimoniale dell’Istituto potrebbe arrivare a 92 miliardi nel 2029.
L’Inps ha poi spiegato che con 30 anni di contributi versati e un salario di 9 euro lordi l’ora, un lavoratore potrebbe avere una pensione a 65 anni di circa 750 euro.
Il calcolo prende in considerazione l’ipotesi del futuro previdenziale della generazione X (esempio i nati tra il 1965 e il 1980) sottolineando che i più giovani dovranno lavorare in media tre anni in più rispetto ai più anziani.
“Se il soggetto percepisse 9 euro l’ora per tutta la vita attiva, si stima che l’importo di pensione si aggiri sui 750 euro mensili, un valore superiore al trattamento minimo, pari a 524 euro al mese per il 2022”.
Il forte aumento dell’inflazione nel 2022 con una crescita dei prezzi che a fine anno potrebbe assestarsi sull’8% potrebbe pesare sulla spesa per le pensioni per 24 miliardi il prossimo anno.
, 2022-07-11 11:23:00, Complessivamente al 31 dicembre 2021 i pensionati ammontano a circa 16 milioni: 7,7 milioni maschi e 8,3 milioni femmine. E’ quanto emerge dalla XXI Relazione Inps presentata oggi in Parlamento. Il 40% dei pensionati ha percepito nel 2021 un assegno pensionistico lordo inferiore ai 12.000 euro annui, in pratica meno di 1000 euro al mese.
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