Dal prossimo 1° dicembre, i pensionati italiani vedranno un conguaglio nella perequazione dei loro trattamenti pensionistici, anticipando una mossa inizialmente prevista per gennaio 2024.
Questo aggiustamento, mirato a recuperare l’inflazione effettiva del 2022, vedrà un incremento dello 0,8% sugli assegni pensionistici, in risposta all’aumento medio dell’inflazione registrato all’8,1%. Il conguaglio sarà suddiviso in base a fasce di reddito, garantendo una copertura completa solo alle pensioni che non superano quattro volte l’importo minimo.
Il meccanismo di adeguamento sarà strutturato come segue:
- Fino a 2.100 euro: l’aumento sarà del 100% del tasso di inflazione, pari allo 0,8%;
- Tra 2.101,53 e 2.626,90 euro: l’aumento sarà dell’85% del tasso di inflazione, pari allo 0,68%;
- Tra 2.626,91 e 3.152,28 euro: l’aumento sarà del 53% del tasso di inflazione, pari allo 0,4%;
- E così via, con una diminuzione percentuale per fasce di reddito più elevate.
Per il 2024, è prevista una leggera modifica positiva per le pensioni tra quattro e cinque volte l’importo minimo Inps (2.272 e 2.840 euro lordi mensili), con un riconoscimento del 90% del tasso di inflazione, rispetto all’85% precedentemente stabilito. Tuttavia, per i pensionati con trattamenti molto elevati (oltre 5.680 euro al mese), il recupero dell’inflazione sarà ridotto al 18%, soggetto a conferma.
Nel 2024, la Manovra introduce una “super rivalutazione” per i pensionati over 75 con una pensione minima, portando gli assegni a superare i 600 euro mensili. Inoltre, è previsto un incremento anche per le pensioni al minimo per gli over 65, con un adeguamento a 618 euro a partire dal 1° gennaio.
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