Previdenza
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén2 giugno 2022
La riforma delle pensioni
Le tensioni sulle concessioni balneari, le scaramucce ideologiche sulla riforma fiscale e del Catasto e infine i contrasti iniziali sul decreto Aiuti, avevano spinto nell’ombra un altro importante fronte: quello delle pensioni. Un decennio dopo la grande riforma Monti-Fornero, il tema dell’uscita dal lavoro è di nuovo caldo e i partiti politici sembrano pronti a riaprire il dibattito, a partire da Quota 41, che la Lega vorrebbe fosse la risposta alla fine di Quota 102, quella sorta di proroga di Quota 100 (strumento in vigore dal 29 gennaio 2019, e andato anche lui in pensione a fine 2021) che permetteva la possibilità di lasciare il lavoro a 62 anni di età con un minimo di 38 anni di contributi.
Con Quota 102, attualmente in vigore, resta il divieto di cumulo con attività di lavoro (ad eccezione dei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro annui lordi) e la facoltà di utilizzare la contribuzione mista per raggiungere il requisito contributivo di 38 anni, tranne la contribuzione presente nelle Casse professionali.
Dunque, quante possibilità ha Quota 41 di sostituire il prossimo anno Quota 102? E di cosa stiamo parlando? Proviamo a rispondere a queste domande.
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, 2022-06-02 19:48:00, Scaduta la temporanea Quota 102, si chiede dal 2023 il pensionamento al raggiungimento dei 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica. Ma i costi dell’operazione sono alti, Massimiliano Jattoni Dall’Asén