Per i leader l’ora delle scelte

Per i leader l’ora delle scelte

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editoriale Mezzogiorno, 7 agosto 2022 – 11:00 Il ruolo di Emiliano, Decaro, Fitto e Conte di Michele Cozzi Michele Emiliano, Antonio Decaro, Raffaele Fitto e Giuseppe Conte: quattro leader in cerca d’autore. L’accelerazione dei tempi della crisi ha prodotto un ulteriore duplice effetto: la sostanziale impreparazione dei partiti a definire in tempi ragionevoli il perimetro delle coalizioni oltre ad una certa dose di vacuità ed astrattezza dei programmi. Di questo aspetto ci siamo occupati sul «Corriere del Mezzogiorno» una settimana fa e non sembra che nel frattempo sia cambiato molto: le “teste d’uovo” si incontrano in qualche conclave, più o meno segreto, per redigere qualche paginetta che, come nella storia italica, andrà a irrobustire lo scaffale dei “libri dei sogni”. Eppure, questa volta sembra soffiare un’aria diversa. L’elettorato è divenuto meno disattento, più “scafato”, ha acquisito la capacità di annusare i “venditori di fumo”, chi promette soluzioni, mirabolanti e palingenetiche. E le coalizioni, quando riemergeranno da un lunghissimo pit-stop, saranno giudicate dagli uomini che scenderanno in campo e dalla credibilità di pochi ma concreti programmi. È già iniziata la calata in Puglia dei big nazionali. Il cliché appare sempre uguale: manifestazioni con un po’ di gente al seguito (essenzialmente gli attivisti), un comizio volante, qualche panzerotto o pasticciotto per essere in sintonia con il mood del luogo e poi, via verso la nuova tappa. Non è dato sapere il reale impatto che questi incontri producono sulla formazione del comportamento elettorale di cittadini che, in una società sempre più frammentata e meno irreggimentata di quella novecentesca, utilizzano il voto come un’arma “impropria”, premiando o punendo, secondo tendenze umorali che sfuggono a rilevazioni o studi approfonditi. Il voto – come scrisse il sociologo Ralf Dahrendorf – è utilizzato come una lattina di Coca Cola: si usa e si getta. In questo clima, la decisione di Michele Emiliano e di Antonio Decaro di non far parte direttamente della contesa appare chiara e lungimirante. La presunzione di “tirare voti”, di smuovere masse di indecisi sulla base di un consenso ottenuto in altre votazioni (regionali o amministrative) rischierebbe di andare a sbattere contro la mobilità dell’elettorato che costituisce ormai l’elemento di instabilità strutturale di ogni elezione. Entrambi avrebbero ottenuto il seggio per poi rimanere dove sono e permettere l’elezione di un altro politico di seconda fascia. No. Questi giochetti non si possono più nemmeno pensare ed anche per questo modo “disinvolto” di trattare l’elettorato che l’esercito del non-voto si allarga sempre di più. Anche nella destra pugliese, Raffaele Fitto si trova in queste ore nelle stesse condizioni: decidere se candidarsi o meno. E come lasciano trapelare i suoi fedelissimi, sarà questa una scelta prettamente politica: il suo ruolo per FdI può essere più funzionale a Roma o a Bruxelles? In questi anni, Fitto ha contribuito a costruire in Europa relazioni con i partner dei partiti conservatori e popolari che potrebbe essere utili alla Meloni, se dovesse diventare presidente del Consiglio. A Bruxelles e dintorni, da Berlino a Parigi, starebbero emergendo non poche preoccupazioni per le posizioni assunte da Fdi in passato: dal voto sul Pnrr a rapporti con alcuni Paesi dell’Est che, il meno che si possa dire, non appaiono il tempio della democrazia e del rispetto dei diritti civili. Ma c’è un altro pugliese, Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, di quello che ne rimane dopo la scissione di Di Maio, a dovere decidere se diventare il parlamentare del Foggiano o farsi eleggere a Roma o in un’altra parte d’Italia. Conte ha trascorso qualche giorno nella sua terra, ha incominciato la sua campagna elettorale dalla Puglia. È un segnale? Quattro leader pugliesi i quali, chi per una ragione, chi per un’altra, potrebbero non essere della contesa elettorale. Con scelte motivate e legittime. Con la speranza che eventualmente il loro posto sia preso da candidati legati al territorio e non da miracolati “paracadutisti”. 7 agosto 2022 | 11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-07 09:00:00, Il ruolo di Emiliano, Decaro, Fitto e Conte,

Pietro Guerra

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