Perché Ethan dei Måneskin non c’entra niente col processo per stupro a Manolo Portanova (e non deve entrarci)

Perché Ethan dei Måneskin non c’entra niente col processo per stupro a Manolo Portanova (e non deve entrarci)

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Cosa c’entra Ethan dei Måneskin nel processo per stupro al calciatore Manolo Portanova? È la domanda che ci siamo fatti tutti leggendo la cronaca dell’udienza preliminare. Manolo Portanova, 22 anni, è accusato insieme al cugino Alessio Langella, 24 anni, all’amico Alessandro Cappiello, 25 anni, e a un altro parente minorenne all’epoca dei fatti (che risalgono alla notte tra il 30 e il 31 maggio 2021) di violenza di gruppo nei confronti di una studentessa. La ragazza ha raccontato di essere salita nella casa in cui risiedeva Portanova a Siena insieme ad altre persone, e di essersi appartata con lui in camera credendo che fossero soli. Ma che, dopo che si erano scambiati effusioni per un po’, si è resa conto che c’era qualcun altro. «A un certo punto ho sentito la presenza di altre persone che ridevano in camera da letto. Mi sono alzata con la scusa di prendere una bottiglia d’acqua e ho acceso la luce: davanti a me c’erano tre uomini nudi» ha messo a verbale. Da lì, secondo la sua testimonianza, sono iniziate le violenze di gruppo nei suoi confronti. Al pronto soccorso di Siena le sono poi state riscontrate profonde lesioni interne. La versione di Portanova e degli altri giovani è diversa: non negano i rapporti sessuali di gruppo, ma sostengono che siano stati consensuali. Sarà il processo a dover accertare come sono andate veramente le cose.

Cosa c’entra dunque il batterista dei Måneskin Ethan Torchio, visto che non era presente nella notte del presunto stupro? Come ha rivelato Andrea Pasqualetto sul Corriere è stata la difesa, nell’udienza preliminare, a menzionare la chat di Ethan Torchio con la ragazza che accusa di violenze Portanova e gli altri. Nella chat, la cui trascrizione è lunga dieci pagine, Ethan dei Måneskin e la ragazza, che all’epoca avevano una relazione, parlerebbero della possibilità di avere un rapporto sessuale di gruppo. Secondo la difesa degli accusati la chat è utile a contestualizzare e inquadrare la vicenda di Siena. L’avvocato della ragazza, per altro, ha subito puntualizzato — spiega ancora Pasqualetto —«come la conversazione con Torchio finita agli atti non fosse integrale» e che in un altro passaggio la ragazza scriveva esplicitamente di non essere interessata al sesso di gruppo.

E allora: cosa c’entra Ethan dei Måneskin con la notte delle presunte violenze? Niente di niente di niente, come ha correttamente segnalato Pasqualetto nella sua cronaca. Il problema è proprio questo.

Il riferimento della difesa alla chat ha che fare con il tema del consenso, su cui si basa tutto il processo. È un meccanismo tipico dei processi per stupro, come spiega l’avvocato penalista Iacopo Benevieri, nel libro Cosa indossavi? Le parole nei processi penali per violenza di genere (Tab edizioni). Per accertare se un rapporto sessuale è stato o no consensuale, scrive Benevieri, pubblici ministeri e difensori si basano spesso su «temi “periferici” rispetto al consenso, su circostanze “indirette”, dalle quali, tramite ragionamenti deduttivi, si vorrebbe trarre la prova del consenso prestato o negato. Così si chiederà, per esempio, se la ragazza è salita in casa del fidanzato e per quanto tempo vi si è trattenuta prima che si consumasse il rapporto, onde dimostrare che se intimità vi fu, fu attesa e cercata da entrambi. È evidente quale sia il rischio che si corre: quello cioè di agganciare a tali circostanze meccanismi inferenziali basati su credenze stereotipate, che stigmatizzano come non credibile la violenza subita dalla donna che, per esempio, sia salita in casa del proprio assalitore, vi abbia trascorso alcune ore ma non abbia prestato successivamente il consenso al rapporto sessuale». Per altro, come nota ancora Benevieri, per essere considerato credibile «il consenso della donna al rapporto può essere anche ambiguo, ma il dissenso deve esser chiaro; la disponibilità ad “avventure sessuali” può essere veicolata dalla scelta di aver indossato un abito “seducente” o di essersi recate in discoteca da sole, ma il dissenso deve essere espresso chiaramente, fieramente imposto all’aggressore, coraggiosamente manifestato senza esitazioni». Altrimenti, per definizione, la donna non è credibile.

Noi non sappiamo cosa si successo la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 in quella casa di Siena: saranno i giudici a doverlo accertare. Ma sappiamo che nessuna conversazione sul sesso con una persona può dimostrare la volontà o meno di far sesso con altre persone in un’altra occasione. Ethan dei Måneskin non c’entra niente. E non deve entrarci niente.

23 giugno 2022 (modifica il 23 giugno 2022 | 21:51)

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, 2022-06-23 19:52:00, Spunta una chat tra il batterista della band e la ragazza che ha denunciato il calciatore e i suoi amici per violenze sessuali. Ma non dice niente sul consenso espresso oppure no quella notte , di Elena Tebano

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