Perché non si trova più  il coniglio di Salvini

Perché non si trova più  il coniglio di Salvini

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Caro Aldo,

come Marine Le Pen, su cui, alle presidenziali, ha pesato negativamente il rapporto, politico e finanziario, con Vladimir Putin, alla discesa della Lega, nel bel Paese, stanno contribuendo i legami del gruppo dirigente con l’uomo forte della Federazione russa. Qualcuno sostiene che il dopo-Salvini sia già iniziato. Condivide? Prevede, per il successore di Bossi, una discesa rapida come quella dell’altro Matteo, il toscano Renzi? L’ex ministro dell’Interno ha commesso errori, come l’ex sindaco di Firenze, nella scelta dei collaboratori, tra i quali il discusso Antonio Capuano. Ma Giorgetti, che ha attaccato il segretario sul viaggio a Mosca ed è apprezzato da Draghi, nella base e tra i parlamentari della Lega, non ha consensi tali da farlo diventare una credibile alternativa a Salvini.

Pietro Mancini

Caro Pietro,

Matteo Salvini mi ricorda un prestigiatore cui non riesce più il solito numero: il cappello è sempre lo stesso, ma questo maledetto coniglio non si decide più a spuntare fuori. Per cui si agita, tenta di recuperare, ignorando l’antica massima: quando sei in difficoltà, meglio restare fermo un giro. È evidente che se il tuo idolo in politica estera scatena una guerra criminale e autolesionista, anche tu hai un problema; e non lo risolvi appunto agitandoti, portandoti sulla frontiera polacca dove ti ricordano che giravi con le magliette di Putin, organizzando improbabili viaggi a Mosca con la consulenza di un personaggio di cui Nicola Cosentino (non Norberto Bobbio; Nicola Cosentino) diceva che «ha imbrogliato mezzo mondo». Poi magari Salvini si riprenderà. Ma forse un problema l’abbiamo anche noi italiani. La Germania ha avuto tre Cancellieri in quarant’anni (il quarto è arrivato adesso). L’Italia si innamora di leader di cui si stanca dopo un quarto d’ora. È chiaro che, ad esempio, i due Matteo hanno commesso molti errori, se Salvini è passato dal 34% al 15 e Renzi dal 40 al 2; che Berlusconi non può pensare di rimanere sulla cresta dell’onda per sempre; che il Pd ha pieno diritto di cambiare un segretario all’anno, se crede; che i 5 Stelle erano destinati a sgonfiarsi alla prova del governo. Però non è normale un Paese in cui nessuna leadership riesce a mettere radici. Forse conquistare gli italiani nell’era dei social è fin troppo facile. Oppure esiste un vasto elettorato, ormai libero da pregiudiziali ideologiche, disinteressato alla politica, poco attento alla vita pubblica, che di volta in volta si avvicina al personaggio del momento, salvo poi restarne deluso un po’ per i suoi limiti, un po’ perché i problemi dell’Italia sono gravi, e qualche volta il problema siamo anche noi italiani. (Vedremo ora quanto durerà il fenomeno Meloni).

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’ingiustizia

«Il rinnovo della patente? Un calvario per chi è malato»

Indubbiamente la consegna tramite il servizio postale della patente è laborioso ma per noi anziani è l’ultimo dei problemi. Per i pagamenti alla motorizzazione hanno tolto i bollettini postali a favore del pago PA per cui occorre avere l’identità digitale che gli anziani come me non sanno neppure usare. Inoltre per i trapiantati e gli anziani con patologie riconosciute dal Servizio sanitario nazionale è un travaglio effettuare le necessarie visite mediche presso l’Asl di competenza. Pesano gli effetti disastrosi della pandemia Covid che ha creato un arretrato di quasi due anni e la carenza di personale per i pensionamenti . Sono riuscito a fare a gennaio la visita diabetologica, ho prenotato a marzo la visita cardiologica, ma purtroppo il giorno prefissato la guardia giurata mi ha giustamente negato l’ingresso perché il suo termometro segnalava 37,2, probabilmente per una colica renale in corso che mi ha costretto ad operarmi. Ad aprile riesco a fare la visita ma alla Asl stanno ancora esaminando quelli con la patente già scaduta e prorogata per la pandemia Covid. Chi ha la patente scaduta il 31 marzo ha diritto alla proroga a giugno non prevista per chi come nel mio caso scade dopo il 1° aprile: vi è solo il rischio assicurativo e la contravvenzione da 158 a 638 euro che conviene pagare subito per evitare un processo penale. I giovani possono usufruire dei servizi delle scuole guida, i malati e trapiantati non possono che ricorrere a quelli dello Stato italiano che li discrimina e umilia per le loro malattie.

Gianfranco Fiore, Matera

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-05-31 22:47:00,

Caro Aldo,

come Marine Le Pen, su cui, alle presidenziali, ha pesato negativamente il rapporto, politico e finanziario, con Vladimir Putin, alla discesa della Lega, nel bel Paese, stanno contribuendo i legami del gruppo dirigente con l’uomo forte della Federazione russa. Qualcuno sostiene che il dopo-Salvini sia già iniziato. Condivide? Prevede, per il successore di Bossi, una discesa rapida come quella dell’altro Matteo, il toscano Renzi? L’ex ministro dell’Interno ha commesso errori, come l’ex sindaco di Firenze, nella scelta dei collaboratori, tra i quali il discusso Antonio Capuano. Ma Giorgetti, che ha attaccato il segretario sul viaggio a Mosca ed è apprezzato da Draghi, nella base e tra i parlamentari della Lega, non ha consensi tali da farlo diventare una credibile alternativa a Salvini.

Pietro Mancini

Caro Pietro,

Matteo Salvini mi ricorda un prestigiatore cui non riesce più il solito numero: il cappello è sempre lo stesso, ma questo maledetto coniglio non si decide più a spuntare fuori. Per cui si agita, tenta di recuperare, ignorando l’antica massima: quando sei in difficoltà, meglio restare fermo un giro. È evidente che se il tuo idolo in politica estera scatena una guerra criminale e autolesionista, anche tu hai un problema; e non lo risolvi appunto agitandoti, portandoti sulla frontiera polacca dove ti ricordano che giravi con le magliette di Putin, organizzando improbabili viaggi a Mosca con la consulenza di un personaggio di cui Nicola Cosentino (non Norberto Bobbio; Nicola Cosentino) diceva che «ha imbrogliato mezzo mondo». Poi magari Salvini si riprenderà. Ma forse un problema l’abbiamo anche noi italiani. La Germania ha avuto tre Cancellieri in quarant’anni (il quarto è arrivato adesso). L’Italia si innamora di leader di cui si stanca dopo un quarto d’ora. È chiaro che, ad esempio, i due Matteo hanno commesso molti errori, se Salvini è passato dal 34% al 15 e Renzi dal 40 al 2; che Berlusconi non può pensare di rimanere sulla cresta dell’onda per sempre; che il Pd ha pieno diritto di cambiare un segretario all’anno, se crede; che i 5 Stelle erano destinati a sgonfiarsi alla prova del governo. Però non è normale un Paese in cui nessuna leadership riesce a mettere radici. Forse conquistare gli italiani nell’era dei social è fin troppo facile. Oppure esiste un vasto elettorato, ormai libero da pregiudiziali ideologiche, disinteressato alla politica, poco attento alla vita pubblica, che di volta in volta si avvicina al personaggio del momento, salvo poi restarne deluso un po’ per i suoi limiti, un po’ perché i problemi dell’Italia sono gravi, e qualche volta il problema siamo anche noi italiani. (Vedremo ora quanto durerà il fenomeno Meloni).

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Indubbiamente la consegna tramite il servizio postale della patente è laborioso ma per noi anziani è l’ultimo dei problemi. Per i pagamenti alla motorizzazione hanno tolto i bollettini postali a favore del pago PA per cui occorre avere l’identità digitale che gli anziani come me non sanno neppure usare. Inoltre per i trapiantati e gli anziani con patologie riconosciute dal Servizio sanitario nazionale è un travaglio effettuare le necessarie visite mediche presso l’Asl di competenza. Pesano gli effetti disastrosi della pandemia Covid che ha creato un arretrato di quasi due anni e la carenza di personale per i pensionamenti . Sono riuscito a fare a gennaio la visita diabetologica, ho prenotato a marzo la visita cardiologica, ma purtroppo il giorno prefissato la guardia giurata mi ha giustamente negato l’ingresso perché il suo termometro segnalava 37,2, probabilmente per una colica renale in corso che mi ha costretto ad operarmi. Ad aprile riesco a fare la visita ma alla Asl stanno ancora esaminando quelli con la patente già scaduta e prorogata per la pandemia Covid. Chi ha la patente scaduta il 31 marzo ha diritto alla proroga a giugno non prevista per chi come nel mio caso scade dopo il 1° aprile: vi è solo il rischio assicurativo e la contravvenzione da 158 a 638 euro che conviene pagare subito per evitare un processo penale. I giovani possono usufruire dei servizi delle scuole guida, i malati e trapiantati non possono che ricorrere a quelli dello Stato italiano che li discrimina e umilia per le loro malattie.

Gianfranco Fiore, Matera

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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