Perché Putin ha retrocesso Sergei Surovikin, il generale Armageddon che guidava le operazioni in Ucraina

Perché Putin ha retrocesso Sergei Surovikin, il generale Armageddon che guidava le operazioni in Ucraina

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di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Il punto militare 330 | Il comandante diventato il vice del capo di Stato maggiore Gerasimov, a cui Putin ha offerto un calice avvelenato. Surovikin stato punito, per resta nella catena gerarchica

Ultima settimana dell’anno. Vladimir Putin conferisce al generale Sergei Surovikin la medaglia dell’Ordine di San Giorgio, onorificenza che si aggiunge ad un’altra di livello inferiore e al titolo, concesso nel 2017, di Eroe di Russia. Tutto per i meriti mostrati nelle campagne belliche, dalla Siria all’Ucraina. Neppure due settimane dopo il comandante stato retrocesso al gradino di vice del capo di Stato maggiore Valery Gerasimov. Una parabola fatta di salite e discese per un personaggio risoluto, architetto di una strategia di distruzione, noto anche come il Generale Armageddon.

Lui, l’alto ufficiale, ha spianato le citt siriane per punire chi non si sottometteva al regime di Assad, ha livellato le infrastrutture ucraine per infliggere sofferenze a chi non ha piegato la testa davanti all’aggressione, ha gestito la mobilitazione di 300 mila uomini. Surovikin, una volta assunto l’incarico in ottobre, ha cercato di contenere i danni per l’Armata. Un intervento in corsa dopo un’infinita serie di sconfitte, un tentativo di correggere gli errori compiuti dai numerosi predecessori, rimasti pochissimo ai vertici. Traditi dalle carenze (note) dell’apparato, criticati dall’interno, poco propensi ad adattarsi ad un avversario mobile e ben addestrato. Difficile che non sapessero delle pessime condizioni dei loro battaglioni, dei buchi nella logistica, nell’impreparazione complessiva.

Forse alcuni sapevano ben poco dei piani dell’invasionedecisa dallo zar e approvata dal cerchio ristretto — ma hanno fatto poco per rimediare. Surovikin ha ordinato il ripiegamento da Kherson, ritiro per molto tempo impedito dallo stesso Putin. Ha creato linee di difesa. Ha tamponato l’emorragia. Ha scatenato l’inferno sulle aree abitate dell’Ucraina usando l’incudine e il martello, i missili e i droni. Ha stabilizzato i fronti senza per riuscire ad evitare che la resistenza riuscisse a portare colpi precisi a lungo raggio. Impossibile chiudere il cielo. C’ una guerra. Il massacro di riservisti nella caserma di Makiivka centrata dagli Himars ha per consegnato munizioni ai falchi che hanno accusato gli ufficiali di aver concentrato centinaia di uomini sotto lo stesso tetto facilitando il compito agli ucraini.

Addebiti giustificati dalla realt e resi pi duri dalla faida continua tra coloro che devono eseguire gli ordini del Cremlino, pensare alle carriere, schivare le pugnalate. Prigozhin, con i mercenari della Wagner, e Kadyrov, con i suoi miliziani ceceni, contro l’establishment militare rappresentato dal ministro Shoigu e da Gerasimov. A cascata le correnti, i riposizionamenti. Si diceva che Armageddon avesse comunque un’intesa con i wagneriti in opposizione a Gerasimov. Adesso tocca a quest’ultimo prendersi le responsabilit maggiori. Per gli analisti Putin gli ha offerto un calice avvelenato: coordiner ogni movimento, se sbaglia pagher. Altri insistono sul carattere politico delle nomine, con lo zar che si affida a persone di fiducia, parte del sistema, e usa le rivalit per trarne qualche vantaggio. Tanto l’ultima parola la sua. Surovikin stato in qualche modo punito, per resta nella catena gerarchica. Non fuori dalle decisioni, almeno formalmente dovr fare il suo.

C’ chi si aspetta comunque una svolta, intesa come un’offensiva di primavera, magari raschiando il barile con una nuova chiamata alle armi. Significativa la proposta di alzare il limite massimo di et per i coscritti da 27 a 30 anni. E si torna a guardare in direzione della Bielorussia. Il presidente Zelensky ha ordinato il rafforzamento del dispositivo per contrastare un’eventuale iniziativa di Minsk, mossa giudicata ad oggi molto remota ma che devono comunque mettere in preventivo. Interessante che i bielorussi — secondo gli oppositoriabbiamo formato una loro Wagner, una compagnia di sicurezza privata composta al momento da un migliaio di elementi addestrati a condurre missioni speciali. Si chiama Gardservis, vedremo se far da avanguardia per Lukashenko.

12 gennaio 2023 (modifica il 12 gennaio 2023 | 13:15)

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