di Lara Sirignano
I carabinieri nell’abitazione della donna e del fratello, a Bagheria e nella loro azienda. I due erano gi stati fiancheggiatori del padrino. La dimostrazione che si fidava dei soliti agganci
Tornano nomi del passato nell’indagine sul boss Matteo Messina Denaro. I carabinieri del Ros, coordinati dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, stanno perquisendo la casa di Bagheria di Maria Mesi, storica amante del capomafia, e del fratello Francesco. Entrambi risultano indagati con l’accusa di aver favorito la latitanza del capomafia arrestato il 16 gennaio scorso. Da quanto risulta un’ispezione scattata anche all’interno della sede della Torrefazione Agor, impresa gestita dagli stessi Mesi.
Quelli dei Mesi sono nomi che tornano. Maria venne arrestata a giugno del 2000. Gli inquirenti erano certi che la donna incontrasse il boss in un appartamento di Aspra, nel palermitano. Nel nascondiglio vennero trovate tracce del capomafia: una consolle Nintendo, un foulard di Hermes. La casa venne tenuta sotto controllo per un mese, ma qualcuno avvert il capomafia ricercato che smise di andarci. La Mesi venne condannata in primo e secondo grado per favoreggiamento aggravato alla mafia. La Cassazione annull parzialmente il verdetto, sostenendo che il rapporto sentimentale che la legava a Messina Denaro fosse incompatibile con l’agevolazione dell’associazione mafiosa.
Gli inquirenti trovarono diverse lettere che i due amanti si erano scambiati. Ho voglia di darti tantissimi baci, mi manchi un mondo…, scriveva la donna, allora poco pi che ragazza, al fidanzato. Avrei voluto conoscerti fin da piccola e crescere con te, sicuramente te ne avrei combinate di tutti i colori perche’ da bambina ero un maschiaccio, diceva. E ancora: Vorrei stare sempre con te, ho pensato molto al motivo per cui non vuoi che viva con te e credo di averlo finalmente capito. Quindi se e’ come penso io ti capisco, ma non sono d’ accordo con te. Ma siccome ti rispetto tantissimo di conseguenza rispetto le tue scelte. Ti amo e ti amero’ per tutta la vita. Tua per sempre Mari. Ps: Scrivimi presto. La Mesi e il fratello Francesco, che ha patteggiato la pena, lavoravano alla Sud Pesca, impresa di propriet di Carlo Guttadauro, fratello di Filippo, cognato di Messina Denaro.
Intanto in un video appena diffuso si vede Messina Denaro percorrere in auto le vie di Campobello di Mazara due giorni prima dell’arresto. Ripreso da alcune telecamere a circuito chiuso, lo si vede a bordo della Alfa Giulietta nera, poi sequestrata dagli inquirenti. Come gi capito, il boss si muoveva in paese pressoch indisturbato.
30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 19:07)
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