Personalizzazione, esperienze internazionali, collegamento con il lavoro: gli ingredienti per una formazione di qualità per 3 genitori su 4. Lo studio SWG – Tuttoscuola,

Personalizzazione, esperienze internazionali, collegamento con il lavoro: gli ingredienti per una formazione di qualità per 3 genitori su 4. Lo studio SWG – Tuttoscuola,

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Una scuola concreta, pratica, con una relazione forte con il mondo del lavoro: queste le aspettative degli Italiani all’inizio del nuovo anno scolastico. E’ quanto emerge dall’ultima indagine SWG, realizzata tra il 13 e il 15 settembre scorsi su un campione di 800 soggetti rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

L’indagine evidenzia un atteggiamento di fondo molto chiaro nei confronti della scuola e delle priorità del sapere da trasmettere ai giovani, con la richiesta esplicita di una sempre maggiore concretezza e di un legame sempre più forte con il mondo del lavoro, soprattutto per quello che riguarda la formazione tecnico-professionale.

La maggioranza degli intervistati ritiene che nella scuola secondaria la trasmissione delle competenze più efficace sia quella che passa attraverso attività laboratoriali (53%) o attraverso esempi pratici e casi di studio (45%).

Il livello scolastico ove appare più importante agire con azioni di riforma è quello dell’istruzione tecnico-professionale (39%) che per l’89% degli intervistati deve essere collegata con il mondo dell’impresa e per il 79% dovrebbe prevedere un numero più ampio di ore di alternanza scuola lavoro per migliorare la qualità delle competenze e aumentare l’occupabilità di qualificati e diplomati.

Tre gli aspetti che appaiono particolarmente graditi a chi ha figli che frequentano il sistema scolastico:

– La possibilità di una maggiore personalizzazione dei percorsi di studio, anche attraverso l’azione di docenti tutor, che coordinando le attività dei colleghi, siano in grado di modellare i programmi sulle potenzialità degli allievi;
– La possibilità di vivere esperienze internazionali attraverso scambi e stage all’estero;
– Una maggiore connessione con la cultura del lavoro, sia come approccio educativo (una scuola capace di trasmettere la cultura del lavoro), che come opportunità di fare stage e di entrare in contatto diretto con testimoni ed esperienze che provengono dal mondo del lavoro.

Per tutte queste voci il grado di consenso è particolarmente elevato (oltre il 75% degli intervistati), segnale di una aspettativa verso la scuola sempre meno orientata a percorsi uniformi per tutti, ma capace di rispondere alle esigenze individuali e di aprirsi all’esterno e, in particolare, sul mondo e sulla cultura del lavoro.

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