Pestaggio di Casale, la madre  accusaIl fermato resta in carcere per omicidio

Pestaggio di Casale, la madre accusaIl fermato resta in carcere per omicidio

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di Floriana Rullo

Marinella Pasini: «Circa 6 mesi fa era già stato avvicinato da un gruppo che voleva portargli via l’i-Phone. Aveva informato le forze dell’ordine che c’era questo gruppo che frequentava la stazione e dava fastidio»

«Non si può morire, se così sarà dimostrato, per quegli occhiali di Versace che io avevo comprato a mio figlio e che lui teneva come una reliquia. Voglio giustizia e voglio sapere perché al pronto soccorso è arrivato alle 15.30, i carabinieri sono stati informati 4 ore dopo e noi siamo potuti entrare in ospedale alle 22, quando già era intubato». Così, tra le lacrime a Morano sul Po, Marinella Pasini, la mamma di Cristian Martinelli, il 34enne morto dopo il pestaggio in stazione a Casale. «L’ho visto solo mezz’ora, grazie alla disponibilità dell’addetto alla camera mortuaria. Era con la nocca della mano scura, si è difeso. Se fosse stato aggredito da una persona sola — sostiene — Cristian sarebbe stato in grado di difendersi. Invece, da giorni, parlano di una ragazza e di due fratelli stranieri di cui Cristian mi aveva parlato e che abiterebbero a Casale Popolo.

Circa 6 mesi fa era già stato avvicinato da un gruppo che voleva portargli via l’i-Phone. Aveva informato le forze dell’ordine che c’era questo gruppo che frequentava la stazione e dava fastidio». Per la mamma «devono pagare tutti per quello che hanno fatto». Intanto resta in carcere Nicolae Capstrimb, 20enne moldavo, accusato di aver picchiato Cristian, fino ad ucciderlo. Sentito ieri, il giovane ha risposto alle domande. Il gip non ha convalidato il fermo ritenendo che, nel momento in cui è stato eseguito, non ci fosse pericolo di fuga ma, come richiesto dal pm, ha disposto la misura cautelare in carcere. L’accusa è di omicidio preterintenzionale.

19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 22:03)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-20 08:46:00,

di Floriana Rullo

Marinella Pasini: «Circa 6 mesi fa era già stato avvicinato da un gruppo che voleva portargli via l’i-Phone. Aveva informato le forze dell’ordine che c’era questo gruppo che frequentava la stazione e dava fastidio»

«Non si può morire, se così sarà dimostrato, per quegli occhiali di Versace che io avevo comprato a mio figlio e che lui teneva come una reliquia. Voglio giustizia e voglio sapere perché al pronto soccorso è arrivato alle 15.30, i carabinieri sono stati informati 4 ore dopo e noi siamo potuti entrare in ospedale alle 22, quando già era intubato». Così, tra le lacrime a Morano sul Po, Marinella Pasini, la mamma di Cristian Martinelli, il 34enne morto dopo il pestaggio in stazione a Casale. «L’ho visto solo mezz’ora, grazie alla disponibilità dell’addetto alla camera mortuaria. Era con la nocca della mano scura, si è difeso. Se fosse stato aggredito da una persona sola — sostiene — Cristian sarebbe stato in grado di difendersi. Invece, da giorni, parlano di una ragazza e di due fratelli stranieri di cui Cristian mi aveva parlato e che abiterebbero a Casale Popolo.

Circa 6 mesi fa era già stato avvicinato da un gruppo che voleva portargli via l’i-Phone. Aveva informato le forze dell’ordine che c’era questo gruppo che frequentava la stazione e dava fastidio». Per la mamma «devono pagare tutti per quello che hanno fatto». Intanto resta in carcere Nicolae Capstrimb, 20enne moldavo, accusato di aver picchiato Cristian, fino ad ucciderlo. Sentito ieri, il giovane ha risposto alle domande. Il gip non ha convalidato il fermo ritenendo che, nel momento in cui è stato eseguito, non ci fosse pericolo di fuga ma, come richiesto dal pm, ha disposto la misura cautelare in carcere. L’accusa è di omicidio preterintenzionale.

19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 22:03)

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