Con il DGR 530/2008 la Regione Toscana, caso davvero esemplare in questo senso, ha previsto chiaramente la preparazione, da parte delle scuole (di ogni ordine e grado, e, dunque: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado), di un Piano di gestione delle diversità da realizzare per ciascun quadrimestre in ciascuna classe ed in ogni scuola. Un piano molto vicino al Piano Inclusione ma che di fatto continua a rappresentare un importante espediente per misurare la gestione delle diversità in una modalità, vedremo, diversa e complementare a quella che utilizzano le scuole realizzando il PI.
L’articolo Piano di gestione delle diversità, cos’è: un esempio di regolamento sembra essere il primo su Orizzonte Scuola Notizie.
Con il DGR 530/2008 la Regione Toscana, caso davvero esemplare in questo senso, ha previsto chiaramente la preparazione, da parte delle scuole (di ogni ordine e grado, e, dunque: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado), di un Piano di gestione delle diversità da realizzare per ciascun quadrimestre in ciascuna classe ed in ogni scuola. Un piano molto vicino al Piano Inclusione ma che di fatto continua a rappresentare un importante espediente per misurare la gestione delle diversità in una modalità, vedremo, diversa e complementare a quella che utilizzano le scuole realizzando il PI.
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