Piero Angela è morto, aveva 93 anni: l’addio del figlio Alberto

Piero Angela è morto, aveva 93 anni: l’addio del figlio Alberto

Spread the love

di Chiara Severgnini

Addio al giornalista e conduttore, storico volto della Rai. L’annuncio del figlio Alberto: «Buon viaggio papà». Nel 2020 aveva dichiarato al Corriere: «La cosa che mi gratifica di più è avere inciso nella formazione dei ragazzi». Mattarella: «Scompare un grande italiano cui la Repubblica è riconoscente»

Piero Angela, il più grande divulgatore scientifico della televisione italiana, si è spento all’età di 93 anni. A dare l’annuncio è stato il figlio Alberto, che ha scritto sui suoi account social:«Buon viaggio papà». Giornalista, ideatore di format tv di grande successo e divulgatore scientifico, Angela è stato tra i volti più amati e stimati della tv pubblica italiana. Nel 2017, intervistato da Elvira Serra per il Corriere della Sera, aveva parlato della morte in questi termini: «La considero una scocciatura». Nei giorni scorsi aveva scritto un messaggio di addio che è stato diffuso oggi dai canali social della sua trasmissione SuperQuark. «Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese», ha detto, in quello che si può considerare il suo ultimo saluto ai telespettatori.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha diffuso una nota di cordoglio in cui esprime «grande dolore» per la scomparsa di Angela. «Ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia», ha detto il Capo dello Stato, ricordando come il giornalista abbia «avvicinato fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza». «Esprimo le mie condoglianze più sentite alla sua famiglia», aggiunge Mattarella, «scompare un grande italiano cui la Repubblica è riconoscente». Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha voluto ricordare Angela con un messaggio: «È stato un grande italiano, capace di unire il Paese come pochi», ha detto, «ha reso l’Italia un Paese migliore».

La vita

Nato a Torino il 22 dicembre 1928, figlio di uno psichiatra antifascista (riconosciuto anche tra i «Giusti delle nazioni» per aver salvato alcuni ebrei dai nazifascisti), Angela ha iniziato a lavorare per la Rai nel 1952. Di recente, aveva ironizzato sulla sua lunga carriera nella tv pubblica in questi termini: «Se è vero che la regina Elisabetta ha festeggiato da poco il suo giubileo di 70 anni dall’incoronazione, dobbiamo dire che anche noi, molto più modestamente, festeggiamo 70 anni. Sono 70 anni che lavoro ininterrottamente per la Rai».

La carriera in tv

Angela ha dedicato la sua vita alla professione giornalistica e, in particolare, alla divulgazione scientifica. Dopo l’esordio nel Giornale Radio della Rai nel 1952, dal 1955 al 1968 è stato corrispondente del Telegiornale, prima a Parigi e poi a Bruxelles. Con Andrea Barbato ha presentato la prima edizione del TeleGiornale delle 13.30, poi nel 1976 è stato il primo conduttore del TG2. Alla fine del 1968 ha girato una serie di documentari, dal titolo «Il futuro nello spazio». Nel luglio del 1969, seguì il lancio dell’Apollo 11 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti.

La divulgazione scientifica

Nel 1981 Angela ha dato vita alla rubrica scientifica «Quark», la prima trasmissione televisiva italiana di divulgazione scientifica rivolta al pubblico generalista. «Con un po’ di scetticismo mi dissero di farlo: temevano che non avrebbe fatto grandi ascolti. Ma io, che da qualche anno facevo documentari, avevo voglia di misurarmi in un progetto di respiro più ampio», ha raccontato il giornalista nel 2021. Il programma — nelle sue varie reincarnazioni, da «Il mondo di Quark», a «Quark Economia», da «Quark Europa» a «SuperQuark» — ha avuto un successo straordinario, diventando uno dei più longevi della tv italiana. Il segreto del suo successo? Lo ha spiegato Angela stesso: «Il mio linguaggio sta dalla parte del pubblico, i contenuti dalla parte degli scienziati».

La divulgazione scientifica era la sua passione e, per certi versi, la sua missione. Nel 2020, intervenendo in forma di ologramma a un evento di CampBus organizzato dal Corriere per Il Tempo delle Donne, ha spiegato: «La cosa che mi gratifica di più è avere inciso nella formazione dei ragazzi. Quando ancora giravo per le scuole, in tantissimi mi dicevano: “Sono cresciuto a pane e Quark”, “Ho scelto la facoltà scientifica dopo aver letto un suo libro”, “Mi sono appassionato alla materia guardando il programma”. Con il pubblico si è creato un rapporto speciale».

La vita privata

Angela era sposato con Margherita Pastore, da cui ha avuto due figli: Christine, classe 1958, e Alberto, archeologo, nato nel 1962. Alberto ha seguito le orme del padre in tv: ha ideato e conduce programmi Rai di successo come «Ulisse- Il piacere della scoperta». Negli ultimi anni, Angela aveva parlato del suo matrimonio in diverse interviste: «Mia moglie», aveva detto, «è stata una santa, il nostro è stato un vero colpo di fulmine e io le devo tutto». Nel 2020, intervistato dal settimanale Oggi, aveva ammesso: «Lei è più di metà del mio successo. Ha rinunciato alla carriera e portato pazienza per le mie assenze. Mi ha seguito in tutte le mie peregrinazioni. Ha tirato su due figli magnifici. Ma non le ho mai detto “ti amo”». Il motivo? Le sue origini: «Sono piemontese, anche se levigato da anni all’estero e a Roma, e nel nostro dialetto non esiste il verbo “amare”: usiamo il più contegnoso vorej bin, voler bene. Se vale, se questo mi “salva”, le ho detto tante volte: T’veuj bin, ti voglio bene»

13 agosto 2022 (modifica il 13 agosto 2022 | 14:56)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-13 12:56:00, Addio al giornalista e conduttore, storico volto della Rai. L’annuncio del figlio Alberto: «Buon viaggio papà». Nel 2020 aveva dichiarato al Corriere: «La cosa che mi gratifica di più è avere inciso nella formazione dei ragazzi». Mattarella: «Scompare un grande italiano cui la Repubblica è riconoscente» , Chiara Severgnini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.