PIRLS 2021: in Italia bambini leggono e comprendono un testo con punteggi più alti della media UE. Bambine più brave dei bambini – Tuttoscuola,

PIRLS 2021: in Italia bambini leggono e comprendono un testo con punteggi più alti della media UE. Bambine più brave dei bambini – Tuttoscuola,

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La scuola primaria italiana fa il suo dovere: a 9 anni i bambini sanno leggere un testo e comprenderlo correttamente. E’ quanto emerge dai risultati del Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS) a cui, per la quinta volta, ha partecipato anche l’Italia. PIRLS è un’indagine internazionale – promossa dalla IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) e diretta dal TIMSS & PIRLS International Study Center presso il Boston College – sulla literacy in lettura degli studenti al quarto anno di scuola primaria (circa 9 anni di età); viene condotta con un ciclo quinquennale dal 2001, fornendo così informazioni su un trend di 20 anni. 

Nello specifico, gli studenti di quarta primaria ottengono un punteggio medio superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e superiore al quello medio dei Paesi Ue. Il Covid però ha inciso in modo fortemente negativo: in Italia, gli studenti ottengono nel 2021 un risultato medio inferiore di 11 punti rispetto a quello di 5 anni fa riportando i risultati degli studenti nuovamente in linea con quelli di 20 anni fa (PIRLSa 2001). Dallo studio emerge tra l’altro che gli studenti che non usano i dispositivi digitali per attività scolastiche ottengono risultati migliori in lettura; gli studenti che frequentano scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie benestanti hanno in media punteggi di lettura più alti (+ 31 punti) rispetto a quelli che frequentano scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie economicamente svantaggiate. Questa differenza è, tuttavia, inferiore a quella media internazionale (42 punti).

Hanno partecipato a questa rilevazione circa 400.000 studenti, 380.000 genitori, 20.000 insegnanti e 13.000 scuole hanno partecipato a PIRLS 2021. In Italia, sono stati coinvolti 7419 studenti e 442 insegnanti in 222 scuole, con 5152 genitori.

Due le novità di questo ciclo PIRLS 2021: la transizione alla rilevazione digitale e l’implementazione di un disegno adattivo per gruppi. In pratica, sfruttando le caratteristiche della modalità digitale, PIRLS 2021 ha sviluppato un’interfaccia utente all’avanguardia in cui gli studenti possono navigare liberamente tra i testi e attivare un pannello che presenta i quesiti riferiti al testo. Inoltre, sono state incluse prove ePIRLS innovative, in continuità con il lavoro iniziato in PIRLS 2016, per valutare la comprensione della lettura in un ambiente online simulato.

Entrando nel dettaglio, Singapore ha ottenuto il risultato medio più alto in assoluto e superiore a quello di tutti gli altri Paesi (587 punti), seguita da Hong Kong (573). Ai PIRLS 2021 In Italia, gli studenti di quarta primaria ottengono un punteggio medio pari a 537 punti, un risultato superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e superiore al punteggio medio dei Paesi europei partecipanti. Tra i Paesi europei, infatti, solo gli studenti di Finlandia (549), Polonia (549) e Svezia (544) ottengono un risultato medio superiore a quello dei nostri studenti. Registriamo per l’Italia un altro dato positivo: i nostri studenti sono infatti caratterizzati da una differenza di punteggio tra gli estremi della distribuzione (219 punti) relativamente contenuta rispetto alla differenza che si rileva in altri Paesi la cui media non si differenzia in modo significativo da quella italiana, come Norvegia, Danimarca, Repubblica Ceca (Paesi nei quali questa differenza è superiore ai 240 punti) e Bulgaria (292 punti). In altre parole, il nostro Paese dimostra comparativamente una maggiore equità dei risultati nella scuola primaria. Questo dato acquista ancora maggior valore nel confronto internazionale se consideriamo che i nostri studenti al quarto anno di scolarità sono anagraficamente più giovani di quasi un anno rispetto all’età media degli studenti di altri Paesi europei che ottengono gli stessi risultati in lettura ed è noto che l’età è, generalmente, positivamente correlata con il rendimento.

Passando a considerare le differenze territoriali, le aree geografiche del nostro Paese sono divise in due raggruppamenti: Nord Ovest, Nord Est e Centro ottengono punteggi medi statisticamente simili tra loro e superiori al punteggio medio delle aree del Sud e del Sud Isole. Inoltre, solo i risultati del Nord Ovest e del Centro sono significativamente più alti del dato medio dell’Italia, mentre il Sud e il Nord Est hanno punteggi medi che non si discostano dal riferimento nazionale. Il Sud Isole ottiene, invece, un punteggio medio significativamente inferiore alla media italiana.

Inoltre, sempre per quanto riguarda l’Italia, la percentuale dei nostri studenti che risponde con successo alle domande più difficili (benchmark Avanzato) è dell’8%, ossia appena superiore alla mediana internazionale. Per tutti gli altri livelli la percentuale di studenti italiani ha un valore superiore rispetto al benchmark internazionale: in particolare, più di 8 studenti su 10 raggiungono il livello intermedio e, soprattutto, si osserva in Italia la percentuale più alta in assoluto (97%) di studenti che riescono a rispondere almeno ai compiti più semplici di lettura. Tuttavia, nella disaggregazione dei dati per area geografica, emergono differenze importanti: nel Sud Isole, infatti, gli studenti che dimostrano di padroneggiare con successo i testi più difficili (4%) sono la metà – o meno della metà – di quelli nelle aree del Nord e del Centro e gli studenti che raggiungono il livello Alto sono 1 su 3, contro circa 1 su 2 nelle suddette aree. Accomuna, invece, tutte le aree geografiche la capacità di portare la quasi totalità degli studenti almeno al livello base di comprensione della lettura, con una percentuale mai inferiore al 95% di studenti che sanno svolgere almeno i compiti più semplici di lettura.

I risultati internazionali mostrano un vantaggio nelle abilità di lettura delle bambine rispetto ai bambini nella maggioranza dei Paesi partecipanti, con una differenza media di 16 punti. In Italia, il vantaggio in lettura delle femmine rispetto ai maschi risulta significativo, sebbene la differenza (+ 7 punti) sia tra le più contenute che emergono dal confronto internazionale. La differenza nei risultati per genere, già contenuta, scompare nella disaggregazione territoriale e permane solo nel Nord Ovest e nel Centro.

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