Più empatici, attenti agli sprechi e ottimisti: ecco che consumatori saremo nel 2023

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le previsioni

di Francesca Gambarini24 dic 2022

Più empatici, attenti agli sprechi e ottimisti (per il futuro): che consumatori saremo nel 2023

Effetto dell’inflazione. Del caro energia che impatta, a cascata, su innumerevoli ambiti della quotidianit. Ma anche del clima di incertezza, di perma o poli crisi che viviamo. Di fatto, a prevalere nel 2023, sul fronte dei consumi, sar il concetto di riduzione e ridimensionamento, declinato in varie forme. Tra le tendenze che ispireranno le scelte e le preferenza dei consumatori nell’anno che sta per iniziare, tra quelle che crescono con una maggiore accelerazione, questa dello scaling down attempt (tentativo di riduzione), in testa nell’analisi elaborata dalla piattaforma di intelligenza artificiale Nextatlas, nata dall’idea dei fratelli Luca e Alessio Morena, specializzata nell’individuare in anticipo le tendenze che hanno trovato il loro picco di popolarit e sono diventate mainstream, prima sui social e poi, di riflesso nella vita. Tendenze emergenti che domineranno il futuro di diversi settori, dei mercati e degli interessi tanto delle aziende quanto dei consumatori. Uno scorcio interessante per provare a interpretare l’anno che verr.

Flessibili s, ma con meno

Ridurre, dunque, sar il verbo del 2023. Significa cher semplicemente consumeremo di meno? Non proprio. Secondo i trend analizzati dalla piattaforma, stiamo passando dall’esigenza di flessibilit, largamente sperimentata in molti ambiti, dalla pandemia in poi (pensiamo all’affermarsi del flexitarianesimo, cio il semi-vegetarianesimo, della cosmetica multifunzionale, della necessit di work-life balance o della crescita dei bleisure travel, che lega i viaggi d’affari con il leisure) all’esigenza di ridurre. I primi segnali Nextatlas li aveva gi rilevati a fine 2020 osservando il decluttering (ovvero l’eliminazione degli oggetti superflui), poi nel corso degli anni il tema della riduzione stato applicato anche nel retail, sui rifiuti, per raggiungere i traguardi ambientali, e gi dall’inizio del 2022 tra le famiglie sui consumi energetici — spiega Elena Marinoni, head of Trend research della piattaforma —. Oggi questa riduzione piuttosto evidente soprattutto in campo alimentare dove sono sempre pi presenti ricette low budget con meno ingredienti e in cui il “riduzionismo” ovvero la pratica di ridurre il consumo di carne, sar uno dei comportamenti di consumo chiave del 2023.
Nextatlas prevede che il trend della riduzione crescer del 38% nelle conversazioni dei prossimi sei mesi, grazie anche a soluzioni da parte di aziende che hanno gi intercettato la tendenza, come ha fatto Barilla con il dispositivo Passive Cooking per ridurre le emissioni di CO2 quando si cuoce la pasta. I brand che sapranno ispirare sempre pi i consumatori sulle pratiche di riduzione e riutilizzo e comunicare tutto questo avranno pi chance di fare bene nell’anno che arriva. Dovranno aiutare i clienti a far fronte alla crisi del costo della vita e risparmiare, ad esempio attraverso la sostenibilit, con azioni e prodotti che avranno un reale impatto positivo sul pianeta — spiega Marinoni —. chiaro che ambiare la “narrazione” del prodotto necessario: il concetto di riduzione non deve essere comunicato come rinuncia o pena, ma piuttosto come una scelta che dimostra responsabilit individuale e sociale.

Il long-termismo contro la negativit del presente

La seconda tendenza riprende in parte alcuni dei significati attorno ai quali si sta strutturando il concetto di sostenibilit, quello della durevolezza dei prodotti, per poi declinarsi nell’accezione di longtermism, ovvero una visione che d priorit al futuro dell’umanit, concentrandosi sul benessere delle generazioni future.
La longevit da sempre un indicatore comune per misurare salute e felicit — spiega il report di Nextatlas — tuttavia questa mentalit non si applica solo alla longevit personale ma anche al ciclo di vita dei beni di consumo estendendosi a una visione fiduciosa del presente e a un pensiero generalizzato verso il lungo termine. Il tema della longevit stato chiave nel 2021 con il trend “Longevity Moonshot” che metteva insieme l’apprezzamento alla vita post-pandemia, i prodotti anti-age e la preoccupazione per l’impronta ambientale dei prodotti. Oggi tutto questo si sta trasformando in un nuovo pensiero che mette il benessere delle generazioni future al centro del dibattito e a questo si associa una nuova spinta di ottimismo nel superare il cambiamento climatico, riflette Marinoni.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. Si va dalla trasformazione del brand Patagonia, ceduto dal fondatore Yvon Chouinard a una charity, fino all’attivismo di Zahra Biabani, che vuole combattere il fatalismo climatico attraverso i social media, spiegando che la speranza aiuta a combattere l’inazione. Tutto questo porter a una crescita del 41% del concetto di “future proof” nei prossimi sei mesi — dice l’esperta —. Quindi positivit, responsabilit, ottimismo e speranza saranno i valori chiave per il 2023, in cui brand e consumatori uniscano gli sforzi per trovare un impatto reale.

Connessioni autentiche

Sul fronte tecnologico, gli utenti stanno cominciando ad apprezzare alcuni vantaggi che derivano, ad esempio, dallo sviluppo delle reti blockchain. Attraverso ecosistemi fluidi e integrati sar infatti sempre pi possibile una grande libert di movimento in diversi mondi, metaverso in primis, portando con s identit, diritti e beni — spiega Marinoni —. Quindi dalla decentralizzazione, concetto chiave in questi anni si passa alla interoperabilit, parola che vedr una crescita del prossimo semestre del 22%, considerando anche l’intenzione dell’UE di costringere tutte le piattaforme messaggistiche (WhatsApp, Messenger, iMessage) di poter lavorare insieme. L’esperienza frictionless, quella senza frizioni, senza ostacoli, fluida, sar ancora la richiesta dominante per il prossimo futuro. Tra i precursori di questa modalit di fruizione di servizi e prodotti, anche il solito visionario Elon Musk, che pianifica di trasformare Twitter in X-app, sul modello della cinese WeChat, una app totale, con cui si chatta, si fanno acquisti, si tiene il conto in banca.
L’ultima tendenza riguarda la ricerca della cura del s che dopo la pandemia si molto spostata, evidenziando l’importanza dell’empatia e delle connessioni autentiche per garantire il benessere emotivo. Concetti come l’economia dell’empatia o la poliempatia si stanno facendo sempre pi spazio da qualche mese a questa parte nei dibattiti social. Molti brand, dallo sportswear (Asics) al food (KFC), stanno dirigendo la propria comunicazione pi sulla persona che sul consumatore, su consumi e prodotti che migliorano l’umore — riflette Marinoni — mostrando empatia (concetto che si prevede in crescita del 27% nei prossimi sei mesi), con piccoli gesti e azioni nella vita quotidiana per creare connessioni autentiche ed empatiche che vadano oltre il momento dell’acquisto. Qualche consiglio ai brand per intercettare questi nuovi bisogni? Impedire alle persone di sentirsi sole ed evitare un senso di vuoto in questi tempi difficili — conclude l’esperta —. Fare piccoli gesti,azioni in quotidianit dei consumatori per creare connessioni autentiche ed empatiche che vadano oltre il momento dell’acquisto.

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