«Da Briatore se ordini una 4 stagioni te la porta al tavolo il pronipote di Vivaldi». Ci scherza su un utente di Twitter, riferendosi alla polemica sul costo della pizza che impazza da ormai tre giorni sul web. Tutto era iniziato con alcune dichiarazioni di Flavio Briatore, secondo cui la sua «Crazy Pizza» avrebbe prezzi alti perché di qualità (15 euro una margherita, 65 euro con il Pata Negra). Criticato, Briatore aveva poi rincarato la dose ponendo dubbi sulla bontà dei prodotti usati da chi sforna e vende a 4/5 euro. In risposta, martedì pomeriggio una folla si è radunata a Napoli, presso la storica pizzeria «Sorbillo ai Tribunali», per rispondere a quella che è stata definita da molti una «provocazione» dell’imprenditore piemontese. «Dice che se la pizza costa poco non è buona? Ecco, noi la facciamo così e gli ingredienti sono questi: assaggiatela e ditemi com’è», le parole del maestro pizzaiolo Gino Sorbillo, circondato da giornalisti, fotografi e le solite centinaia di persone che ogni giorno fanno la fila davanti al suo locale per gustare i suoi prodotti. Così, gli utenti dei social network hanno preso la palla al balzo per ironizzare sull’attività dell’imprenditore piemontese. Sono molti i tweet del tipo: «Io una volta ho preso una #pizza a domicilio da #Briatore e ho pagato 265 euro. Però il ragazzo delle consegne era #Alonso». Oppure: «Sulla Marinara di #Briatore le alici vengono dal paese delle meraviglie». Il mondo dei social si è quindi schierato: la pizza è un “cibo del popolo” e tale deve rimanere. Nel proseguo della polemica,Flavio Briatore ha poi attaccato la pizza napoletana: «Non è vero che è napoletana, la si mangia in tutto il mondo. E anche se è stata inventata a Napoli, gli altri l’hanno migliorata con gusti diversi: uno può inventare una roba e gli altri la possono modificare e farla meglio». Parole che hanno scatenato tweet, storie e post in cui l’ex team manager di Formula 1 è stato tacciato di capire poco di pizza e cibo in generale.
L’attacco degli utenti dei social a Gino Sorbillo
Se da una parte Gino Sorbillo ha radunato (sia fisicamente che virtualmente) le simpatie di molti per essere andato contro le parole di Briatore — lo stesso pizzaiolo ha ripostato diverse stories su Instagram che lo sostengono —, dall’altra in molti hanno fatto notare che le sue proposte non sono sempre economiche: «Sorbillo fa una crociata contro la Briatore quando i suoi prezzi a Milano non è che siano così popolari (meno di Briatore, ma sopra la media)», scrive un utente su Twitter. Per la cronaca, una margherita nel suo locale «Lievito Madre al Duomo», a Milano,viene 9,40 euro. Agli utenti dei social network, poi, pare non sia piaciuto il modo in cui si sta risolvendo la diatriba tra Sorbillo e Briatore: il pizzaiolo napoletano ha offerto all’imprenditore piemontese una tregua, proponendo una serata «a quattro mani» tra la sua squadra di pizzaioli e quella del proprietario di Crazy Pizza «per offrire e far conoscere anche ai clienti di Briatore, abituati a pizze gourmet, la tipica pizza napoletana». Se da un lato, anche sui social c’è chi smorza i toni — «Ma poi mica il buon Briatore obbliga la gente a comprare le sue pizze a 65€? Chi non la vuole non la prende, va da un altro e la mangia a prezzo accessibile. È la libertà del mercato…», scrive un utente su Twitter —, sono diversi coloro che hanno archiviato la polemica come trovata di Briatore e Sorbillo per accrescere la loro visibilità: «Si stanno solo facendo pubblicità gratis!».
23 giugno 2022 (modifica il 23 giugno 2022 | 07:13)
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, 2022-06-23 11:43:00, Nella diatriba su costi, origine e qualità della pizza, gli utenti non fanno sconti a nessuno: «Briatore non ne capisce, ma Sorbillo non è così economico». E in molti accusano: «Lo fanno per accrescere la loro visibilità», Benny Mirko Procopio