Era in clandestinità dal 10 ottobre 2006, quando si sottrasse all’esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa dal gip distrettuale di Catanzaro. La latitanza del 63enne Edgardo Greco ora è finita. Il killer della ‘ndrangheta è stato arrestato, oggi, in Francia dove faceva il pizzaiolo da almeno tre anni in un locale di Sant’Etienne, dove si era stabilito dal 2014. Aveva assunto l’identità di un sorvegliato speciale pugliese, Paolo Dimitrio. Greco dovrà scontare un ergastolo: è stato condannato per un duplice omicidio commesso a Cosenza nel 1991. I carabinieri che hanno eseguito l’arresto di Edgardo Greco hanno lavorato, nella fase finale dell’operazione, insieme al personale delle unità catturandi italiana e francese e dell’Unità I-Can dello Scip del Ministero dell’Interno. E la cattura, eseguita dai militari del reparto operativo di Cosenza, è stata diretta dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri. SlideSlide È stato uno dei protagonisti della cruenta faida tra i clan calabresi “Pino-Sena” e “Perna-Pranno”, andata in scena all’inizio degli anni Novanta a Cosenza. Greco, presunto affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno, egemone a Cosenza e provincia, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata in cui, il 5 gennaio 1991, vennero uccisi i fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo. I due, ricordano gli inquirenti, “ambivano a una maggiore autonomia e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine” e furono “trucidati a colpi di spranga“, all’interno di una pescheria. I loro cadaveri furono fatti sparire e non furono mai più ritrovati. Greco è accusato anche del tentato omicidio di Emiliano Mosciaro, avvenuto sempre a Cosenza il 21 luglio del 1991. Sia il duplice omicidio che il tentato omicidio contestati a Greco sono riconducibili alla guerra di mafia che si scatenò nei primi anni Novanta nel Cosentino.