di Redazione Sport
Il processo sportivo (in cui erano coinvolte 11 societ e 61 dirigenti) si era chiuso con il proscioglimento di dirigenti e club per l’impossibilit di dare un valore di mercato univoco ai calciatori
La Procura della Federcalcio — scrive l’Ansa — sta notificando alle parti interessate la richiesta di revocazione per la sentenza definitiva della giustizia sportiva sull’inchiesta plusvalenze. La riapertura dell’indagine riguarda la Juve e altre 10 squadre, ed stata chiesta sulla base dell’articolo 63 del codice di giustizia sportiva.
Il processo sportivo sulle plusvalenze si era concluso in primo grado ad aprile con il proscioglimento per tutti i dirigenti e le societ finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale. Tra loro c’erano l’allora presidente della Juve, Andrea Agnelli, e il numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ma in tutto si trattava di 61 dirigenti di undici club, di cui cinque di serie A (Genoa, Sampdoria ed Empoli, oltre a Juve e Napoli). A met maggio, poi, la Corte d’appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della Figc. Questa per, in seguito all’avviso di garanzia ad Andrea Agneli e altri dirigenti bianconeri, aveva chiesto alla Procura della Repubblica di Torino l’acquisizione di nuovi atti dell’inchiesta per valutare se vi erano per riaprire il processo. Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale, il procuratore federale avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza. Cosa che avvenuta oggi, a norma dell’articolo 63 del codice di giustizia sportiva. Nel frattempo, la procura guidata da Chin, dopo le dimissioni del Cda bianconero, ha aperto un altro fascicolo sul capitolo dei contratti bianconeri, legato all’inchiesata della procura torinese.
(articolo in aggiornamento)
22 dicembre 2022 (modifica il 22 dicembre 2022 | 19:34)
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